Francesco Guccini – Amerigo
Il poeta Paolo Volponi in una celeberrima opera sosteneva che chi se n’era andato via lontano, ovvero gli emigranti che abbandonarono i paesi appenninici in cerca di fortuna, aveva fatto bene e a chi rimaneva non restava che un misto di abitudini stantie e atavica povertà. E’ un giudizio di massima, e come tale va preso. Difficile però pensare che coloro che dovettero abbandonare le proprie case e le proprie montagne fossero della stessa idea del poeta. Questa canzone di Francesco Guccini, originario dell’appennino pistoiese, narra dell’emigrazione in America del nonno Amerigo con parole altrettanto poetiche. L’emigrante di Guccini vede la necessità piuttosto che l’opportunità e a quanto pare non è nemmeno del tutto consapevole di quello che sta per compiere. E’ un personaggio che non fa la storia, la subisce. L’America è un qualcosa di confuso, forse la nave stessa è un’entità non ben conformata nella testa di Amerigo. Amerigo che si spaccherà la schiena in miniera, ascolterà gli inconcepibili idiomi di gente proveniente da tutto il mondo e guadagnerà le due lire che gli serviranno per tirare avanti qualche anno. E’ la storia di tanti, una storia di dolore, fatica e soprattutto speranza. L’uomo è fatto anche di radici. Spostate altrove, queste radici talvolta si sviluppano in forme nuove e differenti, tal’altra soffocano irrimediabilmente.