Puccini nel Saloon
Mi arriva il solito sms dal mio amico melomane, o meglio ancora melofilo, che mi invita a sintonizzarmi sul canale video dedicato all’opera lirica. Abbiamo un tacito accordo lui ed io, ascoltiamo i divi del passato, ci scambiamo foto e video introvabili e insieme guardiamo gli spettacoli del presente per confrontarli con quelli del nostro cuore. Di solito la visione è accompagnata da messaggini telefonici di commento, alcuni scherzosi altri nostalgici, raramente di vero compiacimento. Sovente accade che scriviamo contemporaneamente le stesse frasi, segno evidente che abbiamo la medesima visione dello spettacolo e, ahimè, la stessa nostalgia. Questo è accaduto anche poche sere fa, mentre in TV le prime note meravigliose di preludio dirette dal Maestro Riccardo Chailly si spandevano nella stanza. Pronti, via! Il capolavoro pucciniano La fanciulla del west sta per cominciare.La fanciulla del west è l’opera che più di ogni altra consacra il genio di Lucca tra i compositori del novecento. Abbandonate trine e merletti così come intrighi di corte, figli ritrovati ed eroine pronte all’estremo sacrificio, la storia di amore di Minnie e Dick Johnson si consuma in un saloon ai tempi della febbre dell’oro. Puccini stesso volle fortemente musicare questa commedia dopo aver assistito ad una rappresentazione teatrale in America. L’America e i minatori per la prima volta protagonisti dell’opera lirica che, fino ad allora, era stata fortemente centrata sull’Europa con derive nazional-popolari.La trama è semplice: il soprano e il tenore si incontrano e si amano mentre il baritono respinto medita vendetta. Solito intrigo del drammone lirico colorato da forti tinte veriste. In mezzo a tutto questo o meglio al di sopra di tutto questo c’è la musica soave e appassionata di Giacomo Puccini, ci sono le romanze del tenore ”che ella mi creda…” insieme ad “ or son sei mesi….” . E soprattutto c’è Minnie, unica donna tra tanti uomini. La sua personalità è una miscela di sentimenti: bontà ed innocenza miste a forza. L’Angelo con la pistola che aspetta il primo bacio ed è disposto a giocare a poker la libertà del proprio uomo.Per noi appassionati d’opera la scena delle carte è il momento clou: “tre assi e un fante”, questo il prezzo della vita di Dick Johnson. Questa scena fa vibrare gli animi agli appassionati. Memorabile Magda Olivero che recitando da grande diva lancia sul tavolo le carte. Non vi racconto come è finita la conversazione tra il mio amico e me mentre assistevamo al nuovo allestimento. Lasciateci i nostri nostalgici ricordi dei vecchi palchi all’opera!
« Mi son messo in cammino
attratto sol dal fascino dell’oro…
È questo il solo che non m’ha ingannato.
Or per un bacio tuo getto un tesoro! »Jack Rance, I atto