Sono proprio decotta, ci vediamo frappè
Uffa, devo essere proprio decotta, mi occorre una pausa: ci vediamo frappè. Posso offrirmi qualcosa? Giusto il tempo di un caffè, un tè o un ME.
Ma no dai, resto: in fondo sono serena sebbene sempre piuttosto impanata di malinconia.
Neanche il tempo di trovare pensieri che sedano, giusto un momento per rosolare torsoli impastellati di amalgamati pensieri e…
Tatàn! Eccomi di nuovo, mentre cerco di svuotare e sminuzzare la mia zucca stanca, decisamente con poco sale dentro, prima di friggerla per la destinazione di sogni agrodolci.
Troppo spesso mi perdo in pensieri tra il serio e l’aceto che, seppur balsamico, mi toglie il fiato e mi dà nausea.
Forse sono solo stanca di dover giocare all’inseguimento come gateux e topinambur.
Forse ho solo bisogno di un po’ di fresco crudité, e sento che devo sbrigarmi a scongelare dal cassetto quei sogni prima che ammuffiscano peggio degli alibi al gorgonzola.
Insomma… nella mia vita, nelle more di andare fino in fondo, ho sempre gustato fino all’ultimo acino. Melo son goduto il mio percorso fin qui, e pero delle volte ne ho anche pianto.
Anche quando ero pronta a dire ‘Ora pasta!’ invece son rimasta ancora una volta, ed infine per lo più ne ho riso.
Magari, detto ora, potrà anche sembrare una minestra riscaldata di noia o un panegirico poco cotto e mal condito in salsa d’eufemismi e soia … ma IO non aspetto mica d’esser salvata da un fiero cavaliere semistagionato in sella al suo caciocavallo!
Cioè chiariamo, non è che disprezzi l’aiuto ma non me ne a profitteròles…Io faccio già la mia figura in camicia ma so anche lavorare sodo e strapazzarmi… e se occorre, salirò piano piano, tomino dopo tomino, fino ad arrivare in cima al più alto soufflè.
In ogni caso, il mio babà mi raccomandava sempre di gustarmi la vita… e questo è un pensiero che tiramisù.
Lo so… che non serve mettermi inutili pulci nell’auricchio, che magari non c’entra un tubero… ma IO sento che avrò ancora lacrime per sbucciarmi. Per fortuna però attendo anche dolcezza per caramellarmi.
Alla fine ciò che conta davvero è fare esperienza, acquisire crescenza, sempre tostandomi a modo mio: che sia tutta farina del mio tacco.
Eccomi, sono IO, una donna nel cavolfiore dei suoi anni!