The sun is coming out (previsione)
Nulla da fare, anche questa estate sarà una lenta estate calda, fiori secchi in fondo al balcone e sabbia tra i piedi.
Solo quando sarà sera, aperte porte e finestre, ventilerà per casa il soffio dello scirocco, un fresco apparente di tepore ubriaco, sicuro e leggero, allora vagherò per le stanze in cerca della parete più fresca lontana dal fronte del tramonto. Al mattino, invece, per civile convenzione, mi vestirò come sempre, il nudismo appartiene solo al mio spirito nomade tanto visionario da nascondersi tra le pieghe della prima memoria. Dovrò indossare la maglietta, quella più leggera, il pantalone, quello più fresco, lo slip di cotone, quello meno aderente, le scarpe, quelle più aperte.
Il bianco sarebbe il colore più opportuno, un bianco bianco di cotone cotone vero cotone che però, davvero, non uso mai per pudore. Di bianco ho solo lo slip.
Vetri bollenti e caldi divani. Dopo la colazione, leggera idratante, l’unico riparo al calore sarà stare al centro della casa evitando gli angoli, le finestre, i balconi. Sì, proprio al centro seduto su una sedia di legno verniciata naturale noce, qui lascerò trascorrere le ore più calde aspettando che arrivi la sera per uscire fuori.
Nulla da fare, anche questa estate sarà una lenta estate calda, fiori secchi in fondo al balcone e sabbia tra i piedi.
Sarà sufficiente non portarsi nulla di fastidioso dentro le tasche, il minimo indispensabile: due sigarette, tre euro e una banconota da dieci, la chiave della porta di casa, un foglio bianco A4 ripiegato in due ad uso ventaglio mobile, un fazzolettino di carta, il cellulare. Tutto il superfluo lo dovrò lasciare sopra il mobile dell’ingresso. Unica maniera questa per andare incontro alla città sfidando l’ostile a viso aperto. Sarà battaglia!
Prima di uscire dovrò bere un tè non troppo caldo quasi tiepido per adeguare la temperatura interna del corpo a quella esterna, è l’invisibile che minaccia l’equilibrio del copro tra resistenza e sopraffazione.
Passo lento ma sicuro.
il nudismo appartiene solo al mio spirito nobile nomade tanto visionario da nascondersi tra le pieghe della memoria,
Saranno giorni di nervosismo, lo capirò subito appena uscirò dal portone di casa. Le macchine vomiteranno aria calda, i muri dei palazzi sputeranno calore, i marciapiedi espanderanno verso l’alto il fuoco del bollito cemento per sciogliere la gomma delle tue scarpe, la gente che incontrerò sarà intollerante e isterica, per farti capire che tu per loro sarai per tutta l’estate sempre un fastidio, uno scudo umano alla promessa di un improbabile fresco venticello, un impedimento alla libera circolazione dell’esile frescura che potrebbe improvvisa arrivare dal mare.
Già, eppure potrei andare al mare! Già, il mare.