Occhi scuri
A me, che quella parola astrusa non l’avevo mai sentita e ho dovuto cercarla su Internet, di notte. E poi non ci prendevo sonno…
A te, occhi scuri, che la vita ha messo alla prova già abbastanza e sembra che ancora non basti.
A me, che mi affanno dietro struggimenti esistenziali e poi arriva una doccia ghiacciata di realtà, a cascata insieme all’angoscia di un’amica, una donna, figlia e madre.
A te, che la vita ha messo alla prova già abbastanza e sembra che ancora non basti
A te, che conobbi per caso e ci trovammo subito, come se le nostre rispettive cicatrici avessero voglia di riconoscersi nella loro diversità.
A me, che prima tra le tue parole, poi guardandoti nei tuoi occhi scuri, mi accorsi subito che avevi qualche voragine invisibile e profonda nascosta da qualche parte.
Come hai fatto a capire, chiedesti. Forse non lo sai, ma guarda che in verità io non capii cosa fosse; semplicemente, sentii che qualcosa di antico ti faceva soffrire ancora. Che c’erano muri che forse proteggevano e forse soffocavano, che filtrava luce dalle fessure, ma che le ombre ti tormentavano.
Mi hai ringraziato come se ti avessi salvata, ma io, giuro, non è finta modestia, non ho fatto nulla, ti ho solo vista. E ho visto una persona bella, pulita, piena di vitalità; solo, che non riusciva a spiegare le ali e spiccare il volo.
A te che sei stata in gamba, sai? Molto più di quanto credi, in tante cose. Hai coraggio, da vendere; dici sempre di avere tanta paura, invece sei più coraggiosa di me e di tanti altri, maschi compresi. Anzi, dei maschi per primi…
A te che il Destino, Dio o semplicemente il Caso, a volte bastardo, ha fatto troppi sgambetti, proprio quando eri pronta a correre, finalmente.
qualcosa per cui non so se inveire contro Dio o reimparare a pregarlo
A te che dici farò del dolore la mia forza: no. No! Ha da passà a’ nuttata, e passerà.
A me, che sono sempre spiazzato di fronte al dolore, specialmente quello dei più indifesi, come perso di fronte a qualcosa per cui non so se inveire contro Dio o imparare di nuovo a pregarlo.
A te, che mi mandi un messaggio breve in cui mi dici solo: non trovo un senso…
A me, che non so cosa dire e fare, forse non è molto quello che posso; che ti vogliamo bene lo sai già. Andrà tutto bene e sorriderai come prima, insieme a chi ami, anzi molto di più: sorriderai come non hai fatto mai, libera, e i tuoi occhi scuri vedranno le fessure di luce diventare finestre spalancate da cui passa vento caldo e pulito.
(foto di Erika Sichera)