Homo consumens
Il ministro spagnolo della pubblica istruzione ha avuto una idea brillante, geniale e di grande utilità sociale. Di sostituire ore di filosofia con altre di educazione finanziaria: dedicate soprattutto a imparare a pagare i debiti, specie i mutui, a non andare in rosso o altre utilità per aprire la mente al mondo della finanza.
Forse l’idea gli è venuta per il fatto di avere lavorato per le banche in passato e, non a caso. I programmi dovrebbero essere scritti in collaborazione con una grande banca. Non stiamo neppure a nominare il concetto di conflitto di interessi, e la difficoltà ad avere una sistema di insegnamento neutrale rispetto al tema.
Colpisce di più che queste ore siano sottratte alla filosofia. Cioè la materia sulla quale l’homo sapiens ha costruito se stesso, quella materia che si interroga sugli uomini, sulla loro natura, sul perché pensino in certi modo. Una materia che è coscienza dell’umanità, ovunque la si pratichi o studi. Per sostituirla con qualcosa di pratico: come si saldano i debiti con le banche, come si fa essere buoni consumatori (homo consumens) anche finanziariamente parlando.
Sono passati i tempi di san Bernardino da Siena che gridava alle banche Maledette voi fate figliare il denaro. Non c’è più la scomunica per chi presta denaro a interesse (astutamente evitata giocando sulle ragioni di cambio). Ed è un gran bene. Ma di qui alla santificazione per via scolastica appare francamente eccessivo. Anche per una società poco propensa alla filosofia come la nostra.