Il Trovatore
L’intreccio d’amore tra Leonora (soprano) e Manrico (tenore) sono solo lo sfondo romantico dell’opera verdiana Il trovatore.
Figura centrale dell’opera sia drammaturgicamente che vocalmente resta Azucena.
Il personaggio è combattuto tra l’amore materno e la vendetta.
L’intera opera è tesa verso questo alternarsi di sentimenti.
Vaneggia Azucena al cospetto del fuoco; lo stridore della vampa evoca in lei altre immagini tetre: sua madre condotta in ceppi perché accusata di stregoneria, ma ancora di più il ricordo terribile del suo insano gesto. Il desiderio di vendicare sua madre la acceca ed ella getta tra le fiamme il proprio figlio. Azucena uccide l’erede ma riscatta subito questo orrore amando come un figlio Manrico fino ad espiare con la sua vita quella tremenda efferatezza. Come solo può accadere con i capolavori Il Trovatore non è solo il drammone della trilogia popolare verdiana, che deve il suo successo ad arie per tenore e dove la vera natura dei personaggi principali è delineata in modo netto e semplicistico.
Il Conte di Luna non è solo l’antagonista del tenore protagonista . Prima ancora di scoprire il filo parentale con Manrico egli è un uomo di potere schiacciato dai suoi doveri e dalla storia, ma è anche un uomo che ama: “il balen del suo sorriso…” è una serenata alla propria amata. Come sempre mi accade l’ ascoltare o meglio riascoltare i classici dell’opera lirica mi riporta con la mente alla cronaca. L’infanticidio è un dei crimini più efferati , è quello che più di ogni altro scuote le coscienze.
La madre del delitto di Cogne o quella del povero Loris provocano lo sdegno dell’opinione pubblica. Solo la follia può giustificare questo insano gesto contro natura. Colei che dà la vita non può sacrificare il frutto del proprio ventre. Anche la Madre per eccellenza piange ai piedi della Croce quasi a ribellarsi al volere divino. La madre dona la vita e solo una mente malata può toglierla a colui che ha generato. E allora perché tanto orrore? Quanti bambini uccisi per mano di coloro che dovrebbero proteggerli!
Spegnere i loro cervelli, la loro creatività e la loro innocenza attraverso atti spietati. Non è forse un infanticidio il turismo sessuale o il lavoro minorile? Privare un incolpevole ragazzo e rubargli l’innocenza significa metterlo a rogo. Il mio CD spande nell’aria la musica del Trovatore mentre la mia mente vaga verso il passato e il presente.
Il disprezzo che provo guardando le foto di tanti bambini che soffrono per la guerra o la fame si collega alle parole delle romanze di Azucena….
La vision ferale di spaventose larve!
Gli sgherri ed il supplizio!… La madre smorta in volto…
Scalza, discinta!… il grido, il noto grido ascolto…
Mi vendica!… La mano convulsa tendo… stringo
La vittima… nel foco la traggo, la sospingo…
Cessa il fatal delirio… L’orrida scena fugge…
La fiamma sol divampa, e la sua preda strugge!
Giuseppe Verdi è in Siria, nel mare del Mediterraneo trasformato in cimitero per tanti bambini o tra le mura domestiche di donne malate.
Potenza della musica il poter evocare sentimenti celestiali e sottolineare realtà tremende.