1992, io ricordo
19 Luglio 1992, caldo, campeggio, pattini ai piedi, umido. 19 Luglio, 1992, passi veloci, facce tirate, sudore, silenzio. Io lo ricordo quel giorno, lo ricordo perfettamente. Stavo giocando con le amiche nel viale davanti la roulotte, quando vedi i miei zii impietriti davanti alla TV. “Cosa è successo zia”?. “Hanno ucciso Borsellino, un magistrato che lottava contro le mafie”. Avevo tredici anni nel 1992, non ne capivo molto di vita, di magistrati, di mafia, di cosa nostra, di tritolo, ma ricordo che tolsi i pattini e mi sedetti a guardale il telegiornale anche io. Ne avevano già ucciso un altro poco tempo prima, il suo nome era Giovanni Falcone, era il 23 Maggio di quello stesso anno.
Anche una bimbetta di tredici anni capiva benissimo che qualcosa era cambiato, che niente sarebbe stato come prima. Ventitré anni dopo, “Novantadue-Falcone e Bersellino vent’anni dopo” è in scena al piccolo Bellini a Napoli. Oggi di anni ne ho trentasette, ma ripiombo negli stessi sentimenti ed emozioni. La prima cosa che colpisce è la somiglianza fisica impressionante dei due attori F.Dini e G. Moschella, che interpretano i due magistrati.
Sotto la direzione di Marcello Cotugno sembra di rivivere quei giorni, di ansia, di attesa, di vittorie e di sconfitte. In scena Paolo Borsellino e Giovanni Falcone sono rinchiusi nel carcere dell’Asinara da venti giorni e soprattutto venti notti e consumano pasti, tabacco, caffè, fogli e bile.
La prima cosa che colpisce è la somiglianza fisica impressionante dei due attori F.Dini e G. Moschella, che interpretano i due magistrati.
Negli ottantacinque minuti di spettacolo vengono raccontati quelli che sono gli ultimi fatti storici della vita dei due magistrati Falcone Borsellino di come la macchina del fango sia stata azionata da più parti per annientarli e forse quella è stata anche più devastante del tritolo stesso. In scena anche Pierluigi Corallo, che prende le sembianze di mafioso, politico, corrotto, che poi forse forse la differenza non c’è. Spettacolo assolutamente da non perdere, in scena fino al 20 marzo, per non dimenticare, per ricordare.
(Foto ufficiali)