La solita mazzetta
Il solito scandalo, anche se da verificare. Il solito reato, anche se da accertare. Una mazzetta, questa l’imputazione contro il sindaco di Brindisi, per avere autorizzato qualcosa che non poteva essere autorizzato. Quindi non vale neppure la pena di parlarne. E poi “solo” 30 mila euro. Giusto, ma questo episodio, se dimostrato vero nell’eventuale processo, segnerebbe una grande novità nello spirito civico nazionale. Già, perché il sindaco in questione, sempre che risulti colpevole, risultato imputato per essersi fatto corrompere, per pagare con quella cifra le tasse a Equitalia. In sostanza si tratterebbe di un reato per adempier a un dovere. Quasi uno stato di necessità da punire lievemente. L’attenuante è evidente: l’attaccamento al proprio dovere di cittadino ligio, che vuol contribuire al benessere della propria nazione, avrebbe spinto questo sindaco a compiere un reato. Non per gozzovigliare con femmine scostumate o per acquistare immobili di prestigio o per condurre vite lussuose, ma essere degno del ruolo di cittadino modello. Un episodio che sarebbe degno di essere inserito nel celebre discorso di Pericle nel quale, citando i modi lodevoli di comportamento degli ateniesi, ripeteva continuamente “Noi ad Atene facciamo così”. Pertanto appare evidente che un simile reato andrebbe derubricato a “eccesso di zelo” nell’attaccamento alla patria, punito con una modestissima pena ma alleviato da una lunghissima rateizzazione del debito col fisco, a significare l’apprezzamento dello Stato per questo cittadino colpevole solo di eccessiva consapevolezza del proprio ruolo.