Bisogno di salvezza
Mare al tramonto d’inverno. Quiete e quell’umido che arriva dentro le ossa. Rimanere e assorbirlo tutto, quel freddo dentro, dal sapore amaro. Anche se senti il bisogno di calore. Guardare nella direzione in cui il mare è più sconfinato e nero, a scontrarsi con quel bisogno di un guscio bianco e stretto.
sapere che non è vero ma urlarlo lo stesso: io i vostri conti non li pago, e neppure i miei
Bisogno di salvezza. Nuove albe, nuova luce in lontananza cui aggrapparsi, molecole di ossigeno alle narici, mentre il respiro inizia a farsi corto, i pensieri bui, il sentiero stretto e senza sbocchi.
Bisogno di salvezza. Di scioglierli tutti quei nodi, esattori puntuali e inesorabili, che prima minacciano di presentarsi al cospetto del pettine, poi è un attimo e sono lì.
Bisogno di salvezza. E di gettare un urlo ancestrale e rovesciare cassa e cassieri, sapere che non è vero ma urlarlo lo stesso: io i vostri conti non li pago, e neppure i miei. Ho sbagliato e l’ho sempre saputo che sbagliavo ma il prezzo, questo prezzo, non lo accetto, al diavolo usure e usurai di vita. Al diavolo vecchi demoni, così affezionati, così intrecciati in me, che pure avrei voluto cacciarli via da sempre. O forse no.
È una scelta? O è solo destino?
È una scelta? O è solo destino? È una forza distruttrice con cui hai sempre convissuto, quasi deridendola, quasi a dirle “Vedi? Con me stai buona e non fai danni”, o è la forza della vita, ancora e sempre, più forte di tutto?
Bisogno di oblio e silenzio, bisogno di braccia, ma solo se quelle giuste, bisogno di specchi che ti condannino a guardarti dentro e fuori, che riproducano con crudele precisione tutto quello che hai buttato via, che rimandino per intero l’idiozia del non volersi bene, che pensavi, invece, stoltamente, fosse un modo di esaltare l’amore per la vita, mentre la picconavi mattone su mattone.
Una volta visto tutto, avendo resistito alla tentazione di mandare in frantumi lo specchio o coprirlo, non rimane che abbandonarsi ad un lento oblio, oppure finalmente reagire e salvarsi. O lasciarsi salvare.