Il colore della passione nella voce di Jonas Kaufmann
Un cantico tedesco lento lento
per l’âer sacro a Dio mosse le penne.
Era preghiera, e mi parea lamento,
d’un suono grave flebile solenne,
tal che sempre nell’anima lo sento:
e mi stupisco che in quelle cotenne,
in que’ fantocci esotici di legno,
potesse l’armonia fino a quel segno. (Sant’Ambrogio-Giuseppe Giusti)
La prima volta l’ho incontrato a Vienna più di due anni fa durante un gala lirico di beneficenza per la fondazione di Ramon Vargas. Sul palco dello Staats Oper si esibivano tanti artisti di fama internazionale quando ad un certo punto le note preparatorie alla romanza della forza del destino “tu che in seno agli angeli” introducevano il tenore Jonas Kaufmann, l’idolo dei frequentatori d’opera di questi ultimi anni e così, come il poeta ottocentesco Giuseppe Giusti, sono rimasta folgorata dalla dolcezza del canto, dal fraseggio impeccabile e dalla consapevolezza dell’uso della parola. Alla fine del concerto in modo scanzonato e allegro tutti gli artisti insieme intonarono “O sole mio” dedicandola allo splendido anfitrione della manifestazione, Aki Nuredini, che riesce a creare nel suo ristorante l’atmosfera di casa per tutti.
Dopo il concerto pranzammo insieme e il cantante si trasformò in un uomo semplice, riservato e cordiale . La sua natura teutonica ebbe il sopravvento e così sorridendo ci salutammo.
Jonas Kaufmann è tra i tenori più apprezzati nel panorama lirico . Lo scorso giugno un suo concerto alla Scala ha conquistato il pubblico . Bello ed elegante sul palcoscenico si toglie il cravattino dello smoking per bissare “Nessun dorma!” durante il bis dimentica le parole si ferma ridendo divertito e ricomincia mentre i fans o meglio LE fans sono in visibilio come in un concerto rock.
Ascoltarlo nelle numerose registrazioni nel repertorio verista ci riconsegna una voce scura quasi baritonale con una tecnica forse poco “all’italiana” ma molto passionale.
Nel mondo della lirica quando rifulge una stella si tende a paragonarla ad un mito del passato Jonas Kaufmann non possiamo definirlo l’erede di nessuno: è Jonas Kaufmann e basta. Il suo repertorio spazia da Verdi e Puccini a Wagner e Schubert la sua voce e il suo timbro particolare insieme alla sua presenza scenica sono una combinazione unica.
Forse la sua tecnica non è perfetta ma la perfezione non tocca l’animo del pubblico. Ad un suono pulito l’artista preferisce trasmettere emozioni. Questa la caratteristica di Kaufmann che più mi piace: la sua capacità di ”vivere” il personaggio e la musica con la pancia prima che con la testa . Questo è il requisito che trasforma i cantanti in artisti.
Jonas riunisce in sé due anime: il rigore germanico e la passionalità mediterranea. Non è un caso che egli sia nato a Monaco di Baviera la più meridionale città tedesca ; la capitale della birra e del piacere della vita. L’ amore per la musica contagiato dal nonno e quello per l’Italia e l’italiano dai genitori che ogni anno da bambino lo portavano in vacanza in Italia.
Lo incontro di nuovo a Palermo per prendere un aperitivo insieme . Mi accoglie con il suo discreto sorriso e insieme parliamo di musica e cibo e dei nostri comuni amici. Come una rockstar si concede con foto e abbracci.
Lo seguo attraverso le recensioni e con la mia “esperienza” capisco che esigono da lui tutto quello che lo starsistem impone : recite dopo recite nel mondo , sala d’incisione . Si chiede al cantante quello che l’artista e l’uomo non sempre può dare. Ma se il cantante può avere un’indisposizione l’uomo Kaufmann con la sua generosità entusiasma e incanta e chi ama davvero l’opera lirica perdona una prestazione meno esaltante.
A presto Jonas nella nostra Vienna per continuare ad amare attraverso la tua voce le note immortali e passionali della Tosca!!!