Alla cicciona di Clio piacerebbe la mia parigina

Se c’è una cosa che mi fa incazzare terribilmente è quando ad una donna viene data della cicciona. Soprattutto quando non lo è. Clio makeup, all’anagrafe Zammatteo, è una youtuber di fama internazionale, i suoi video hanno milioni e milioni di visualizzazioni, vive e lavora in America, il suo operato è apprezzato in tutto il mondo, è partita da zero, con una piccola webcam nella sua stanzetta, provando trucchi e creme e questo ha fatto di lei una blogger famosissima, ma lei è una cicciona. Che pena, che tristezza che mi fai Giovanni Veronesi! Sei un regista magari famoso, perdonami se non ho visto nessun tuo film, mentre il tutorial  su come fare lo smookey eyes lo conosco benissimo, ma ti sei dimostrato un italiota degno di quest’Itaglia. Te la meriti tutta. Ti meriti le veline taglia trentotto e le Hogan. Possibile che alla domanda, su una radio nazionale, tale Radio2, in un programma che dovrebbe rivolgersi ai giovani, sul futuro, oramai eletto, Presidente della Repubblica italiana, non hai trovato altri appellativi per descrivere una donna che ce l’ha fatta, se non come cicciona? Mangiato pesante Giovanni? Cosa non va nella tua vita? La donna t’ha mollato? Soffri di eiaculazione precoce? No perché se così fosse lo potrei capire. C’è una cosa che va oltre le telecamere, si chiama internet, va veloce come il vento ed è in continua evoluzione, bello mio. Adeguati. Ma se c’è una cosa che non cambia mai è la pesantezza delle parole. Alcune di esse, vedi, sono grandi come macigni, taglienti come lamette e ti fanno di un male… Ricchione, cicciona, ritardato.

 Quanto pesano. Mi chiedo ancora perché, cosa ti è passato nel cervello. E una nota di merito va anche a chi era con te che non ha saputo far altro che ridacchiare. Peggio ancora è stato il passo successivo, chiedere scusa, perché ti sei accorto di aver fatto una figura becera, per poi bloccare la grassona tra i contatti. Occupava troppo spazio evidentemente. Eh no, Giovanni, non è affatto da gentiluomo fare ciò. Io da ragazzina ero sovrappeso, ancora oggi vivo con l’ansia di ingrassare. Era terribile vivere con le maglie lunghe anche d’estate per nascondere la ciccia. Al mare poi… Però ricordo che nessuno mi ha mai offesa. Mai nessuno mi ha chiamata cicciona. Anche perché come Clio puntavo su altre qualità. Ma ho avuto anche la fortuna di avere al mio fianco, amici, parenti e fidanzato che sono andati oltre la mia taglia L. E oggi sono una persona equilibrata, appagata e serena, che se deve sedersi a tavola, lo fa con lo stile di un camionista (senza offesa per i camionisti eh). Mangio di tutto, con amore. Ho scelto di fare della convivialità uno stile di vita.  A fanculo la ciccia. E siccome so che apprezzerà come me, dedico a Clio, la donna da un milioneottocentoepassamila like in fan page, la ricetta della mia parigina.

Pizza parigina

Per fare questa pizza avrete bisogno di:

impasto per la pizza in teglia , sugo di pomodoro cotto, mozzarella o provola, prosciutto cotto, parmigiano, pasta sfoglia già pronta, uovo.

Versate un filo di olio sulla teglia, quindi stendete l’impasto della pizza, finché tutta la teglia sarà coperta, quindi fate uno strato di sugo, poi adagiate le fette di prosciutto cotto, aggiungete la mozzarella a pezzi e abbondante parmigiano. Chiudete gli strati mettendo la pasta sfoglia, bucherellatela e poi pennellate con uovo sbattuto. Infornate, in forno già caldo, a 180 gradi per almeno venticinque minuti.