L’amore: il mio modo d’amare
Note che si susseguono a note: romanze di soprano, baritono, tenore che popolano la mia memoria. Questo è il mio modo per celebrare l’amore così come l’ho conosciuto e come l’ho vissuto. Attraverso una voce calda e morbida che mi sussurrava i suoi sentimenti prendendo le parole in prestito dai libretti d’opera. Ascoltavo, il mio cuore palpitava e a ogni nota, a ogni parola, imparavo ad amare in modo universale. Ancora oggi mi coccolo attraverso la musica e la voce.
La musica è per definizione la colonna sonora dell’amore. Ognuno di noi tiene nel cuore e nella mente una canzone che associamo a un volto, a un bacio, a un luogo che sembra magico perché carico delle nostre emozioni.
Il melodramma è per eccellenza il luogo dove l’amore si esprime attraverso tutte le sfumature. L’amor di patria accanto ad amori tragici e amori impossibili, spesso amori irresistibili talvolta anche con il lieto fine. Questi i mille bagliori di un’unica gemma che si chiama amore nel teatro lirico.
Nel Don Carlo l’amore della regina Elisabetta, madre putativa del giovane infante Carlo, prorompe nella foresta di Fontainebleau; ha la voce grave e malinconica di Filippo II che tristemente riconosce che “ella giammai m’amò”, per raggiungere il suo apice nella disperata rinuncia di Elisabetta e nella preghiera contro le vanità del mondo e nella certezza che il fato farà rincontrare gli innamorati in cielo.
Amore che induce a follia e che costringe le eroine a rinunciare alla vita e anche ai figli della colpa. Da sola in convento Suor Angelica immagina di stringere per l’ultima volta un figlio mai conosciuto e del quale si è dovuta privare per convenzioni sociali. Renato Des Grieux, vanta la propria indifferenza verso l’amore “L’amor? Questa tragedia, ovver commedia, io non conosco!” L’amore umano e insieme romantico del cavaliere De Grieux per la soave e ingenuamente depravata Manon ha ispirato l’ingegno di Puccini. Manon Lescaut è infatti l’opera più passionale e melodica del genio toscano dove si alterna il dramma umano della vita e della morte. Il protagonista nel momento che conosce ed ama è pronto a rinunciare alla libertà, e, quando Manon viene tradotta in America quale prostituta, chiede supplicando di potersi imbarcare con lei e morire con lei.
“Alzati, il tuo figlio concedo riveder” e Amelia, protagonista di Un ballo in maschera, è pronta a morire vittima incolpevole di un amore platonico, a differenza di Carmen, gitana libera e sensuale, che usa gli uomini e sfida la vita. Lei non rinuncia alla vita per amore di un uomo, ma muore per restare libera di amare. Passioni a tinte forti come i colori della corrida di Siviglia.
Ho amato ed amo attraverso questi quadri musicali dove il compositore dipinge come un pittore tutti gli aspetti dell’amore. “Tra l’amore e la musica c’è questa differenza: l’amore non può dare l’idea della musica, la musica può dare l’idea dell’amore”(Hector Berlioz). Io sono una privilegiata perché ho potuto “cibare” la mia anima di musica e di immagini che si amalgamano a voci di artisti. In me la musica regala l’idea dell’Amore e continuo ad amare perché la musica continua a “nutrire” i miei sentimenti.