Dura la vita da piccione
È dura la vita da piccione. Con gli umani, le creature con cui in pratica conviviamo, non riusciamo a capirci. Non sappiamo mai se avvicinarci, certi che ci toccherà una briciola gustosa, o fuggire, presi di mira da una pedata o un qualunque gesto scocciato a mandarci via.
È proprio dura, l’incertezza ci fa vivere sul filo dell’alta tensione pronti a prendere il volo: che stress!
In realtà non facciamo niente di male, proprio non capisco perché dobbiamo vivere in questo angoscioso dubbio.
Abbiamo anzi una certa utilità, se solo l’umano ci facesse caso invece di stare a lamentarsi sempre.
Prendi per esempio le stazioni ferroviarie. Da qualche tempo sono diventate una delle nostre dimore preferite. Noi contribuiamo a mantenerne il decoro. Ripuliamo marciapiedi e binari dalle briciole che una umanità in viaggio, stremata e affamata, lascia in giro, poco incline a curarsi della pulizia.
Ripuliamo marciapiedi e binari dalle briciole che una umanità in viaggio, stremata e affamata, lascia in giro
Che siamo decorativi poi lo sanno tutti. Non saremo aggraziati come colombe, colorati come pappagalli, delicati come canarini, ma nelle grandi città siamo ricercati per fare foto ricordo con i turisti. Chi non ha mai fatto, da bambino o in viaggio di nozze, una foto in piazza san Marco a Venezia con il mangime in mano e uno stormo di piccioni tutto attorno?
Eppure qualcuno si lamenta perché dice che sporchiamo troppo.
Mai contenti questi umani. Ne accontenti uno e ne scontenti due. Altro che, come sono soliti dire, due piccioni con una fava! Figuriamoci: nemmeno ci piacciono, le fave!
Sembra che abbiano dimenticato, gli umani, quei tempi in cui Berta filava (mai saputo chi fosse ‘sta Berta, ma loro dicono così) e le poste, per esempio, non c’erano o non funzionavano. Allora sì che eravamo valorizzati, addirittura eravamo preziosi.
Se c’era bisogno di mandare in fretta un messaggio noi, che siamo più veloci di tutti, anche dei cavalli, spiccavamo il volo e via, in poco tempo eravamo a destinazione. Rischiando le penne tra poiane e falchetti, ma intrepidi, solcavamo le misteriose vie del cielo, sfidavamo le intemperie e seguendo il nostro infallibile radar trovavamo sempre la cassetta postale di destinazione. Oggi invece, nonostante tutti i progressi, le cosiddette email, che viaggiano per strade ancora più impalpabili, spesso si perdono.
A volte, soprattutto in tempo di guerre, trasportavamo missive segretissime che nessuno doveva scoprire. Alla zampa portavamo legati codici cifrati di vitale importanza. Sapevamo mantenere il segreto, noi. Anche se ci avessero intercettati e catturati, avremmo affrontato il fuoco dei barbeque piuttosto che tradire il mandato.
Il detto muto come un pesce è una cattiva trasposizione dell’originale muto come un piccione. I pesci infatti si sa che non parlano, ma se un piccione non parla è solo perché non vuole. Altrimenti si metterebbe a grugare e ciao, segreti!.
Insomma, secondo me, considerate le inefficienze del trasporto postale e la dispersione telematica, se gli umani ci riconsiderassero come postini avrebbero da guadagnarci. E noi avremmo la vita un po’ meno dura.
Ma poi perché avercela con noi quando siamo universalmente riconosciuti come portatori d’amore? Degli innamorati umani si dice che tubano come piccioncini: ci sarà un motivo! Il motivo è che noi quando amiamo, amiamo per sempre. Sappiamo corteggiare teneramente, con un frrrr frrr che manco le fusa di un gatto. Quando formiamo una coppia, questa sarà indissolubile, legata da vero e duraturo amore.
Mi sa che anche in questo campo gli umani dovrebbero prendere esempio da noi, o almeno apprezzare un po’ di più le qualità che albergano dentro il nostro strano verso, tra le nostre piume anonime, nel nostro buffo camminare muovendo il capo a dire sempre sì, quasi a sottolineare che sì, noi ci adattiamo a tutto, che sì, siamo un concentrato d’amore, che sì, in fondo siamo utili e non possono essere un po’ di escrementi lasciati giocoforza qua e là a rovinarci la reputazione.
Che sì, per tutto questo vorremmo che la vita, con voi umani, fosse un po’ meno dura.