E se la pasta si fa viola?
Oggi presenterò due chicche tinte di viola, per farmi perdonare l’assenza di ricette delle ultime settimane: la Purple Pasta e i Tagliolini del sottobosco. L’ingrediente di partenza è lo stesso: tagliolini al mirtillo. Trovati per caso nell’angolo offerte di un supermercato nella classica fase post-feste, non ho esitato a farli miei. Prima di illustrare l’esperimento estremo della Purple Pasta, ecco il condimento che ho usato come test.
Tagliolini del sottobosco
- Tagliolini al mirtillo
- Zucca coi suoi semi
- Rucola
- Noci
- Grana
- Funghi porcini secchi
- Cipolla
- Rosmarino
- Peperoncino
Basta mettere su un soffrittino veloce, aggiungere la zucca e lasciare che diventi dorata, cospargere di rosmarino, e completare con i funghi che avremo precedentemente messo in ammollo. In uscita l’aggiunta di grana, noci, rucola e dei semi della zucca, leggermente tostati in padella. Avessi avuto della pancetta la avrei aggiunta, o anche dello speck. Ma ho rimediato nel secondo esperimento.
Purple Pasta
- Tagliolini al mirtillo
- Radicchio
- Barbabietola
- Carote viola
- Cipolla di Tropea
- Mostarda di Digione
- Formaggio di capra semi-stagionato
- Pancetta
Un tripudio di viola, in tutte le sue declinazioni alimentari. Purtroppo mi mancavano le patate viola, ma non credo le avrei affiancate alla pasta in un bis di carboidrati violacei. Cuocere il radicchio sulla pancetta rosolata e la cipolla, aggiungere fettine di carota viola e un frullo di barbabietola, mantecare con un
po’ di mostarda e decorare con formaggio di capra tipo caciotta. Sapori di memoria francese, questi ultimi due.
Personalmente devo ammettere che la prima ricetta si confaceva di più ai miei gusti, ma per orgoglio fingerò di aver preferito l’azzardo della Purple Pasta che, se non per le mie papille gustative, è stato un vero piacere per la vista: l’ordine di quell’omogeneo pianeta fra l’indaco e il bordeaux, sapori decisi che sanno di nord, i dadini di formaggio come stelle in un cielo a notte fonda.