Il Decamerone di Stefano Accorsi tra Vizi, Virtù e Passioni
È davvero molto interessante il “Progetto Grandi Italiani” che Stefano Accorsi e Marco Baliani stanno portando avanti. L’anno scorso erano insieme protagonisti sui palcoscenici d’Italia con le rime dell’Orlando Furioso di Ariosto, oggi invece portano a teatro sette delle cento novellette del Decamerone di Boccaccio, ed hanno già annunciato che l’anno prossimo lavoreranno per farci vivere le pagine de Il Principe di Niccolò Macchiavelli. Un’interessante scelta artistica quella di interpretare dei grandi classici della nostra letteratura. Spesso ci si dimentica, ma l’Italia non è solo buon cibo e paesaggi mozzafiato, l’Italia è anche e soprattutto Arte. Pittori, scultori, poeti, attori. Ci portiamo dietro un bagaglio culturale che fa invidia al mondo intero, ed è bello vedere che certe opere non rimangono solo chiuse nei libri di scuola. Viverle a teatro è altra cosa.
La scena si sviluppa attorno ad un camper, che come giochi di bambino si apre, smonta e inventa ogni volta per offrire una scenografia sempre diversa. Gli attori fuggono dalla città, questa volta non per la peste, come per i protagonisti del testo boccacciano, ma per un’altra malattia, quella che oggi appesta le nostre anime, il nostro vivere civile, il nostro essere. Percepiamo i miasmi mortiferi, le corruzioni, gli inquinamenti, le mafie, l’impudicizia e l’impudenza dei potenti, la menzogna, lo sfruttamento dei più deboli, il malaffare. E allora cosa c’è di meglio delle novelle? Quelle storie che ti divertono, che ti insegnano, che ti lasciano una morale a cui aggrapparti, che ti fanno sperare. Sono quelle storie immortali, che dal ‘300 arrivano a noi e ci parlano ancora con un’attualità disarmante perché, anche se i tempi cambiano, l’uomo resta uguale in virtù, vizi e passioni.
È interessante e coinvolgente l’elaborazione di un testo nuovo, di un italiano non moderno ma neanche uguale alla prosa in volgare del Boccaccio. Ed è così che la compagnia si ritrova a giocare non solo con i ruoli o la scenografia che cambiano e mutano ad ogni novella, ma anche con le parole, reinventando la lingua italiana. Un gioco ben riuscito che talvolta diverte e altre volte lascia spazio ad una più profonda riflessione, uno spettacolo che piace e che per due ore rapisce l’attenzione della vasta ed eterogenea platea che affollava il teatro. Ma i minuti scorrono e le tagliatelle son già pronte, così per congedarsi dal suo pubblico Stefano Accorsi, da bravo mastro di brigata, lancia un forte input alla fine dello spettacolo, quello di proseguir la lettura delle restanti storie. Certo su quel palco hanno favellato solo sette delle cento novelle del Decamerone, e non nascondo la gran voglia di rispolverare la mia memoria con le altre novantatre che il grande maestro ci ha lasciato nell’opera letteraria più importante del ‘300.
Teatro Diana
dal 10 al 21 febbraio 2016
Stefano Accorsi in
DECAMERONE VIZI, VIRTÙ, PASSIONI
liberamente tratto dal Decamerone di Giovanni Boccaccio
Con Salvatore Arena, Silvia Briozzo, Fonte Fantasia, Mariano Nieddu, Naike Anna Silipo.
Adattamento teatrale e regia di Marco Baliani
Drammaturgia di Maria Maglietta
Scene e Costumi di Carlo Sala
Disegno Luci di Luca BarbatiPROGETTO GRANDI ITALIANI: Ariosto ORLANDO FURIOSO, Boccaccio DECAMERON, Machiavelli IL PRINCIPE di Marco Baliani, Stefano Accorsi, Marco Balsamo.