Di finocchi e di Family Day
Soltanto una settimana fa il tecnico del Napoli, Sarri, dava del finocchio al tecnico dell’Inter, Mancini. Si è sollevata una polemica sul fatto che Sarri, fosse o non fosse omofobo. Solo dieci giorni fa erano tutti gay-friendly. Ottimo. A Roma, ieri si è svolto il Family Day. Stipate nei pullman riempiti da tutta Italia c’era anche una parte di quelle persone che “no no, finocchio non si dice” o al massimo lo dici mentre sei nel traffico e uno ti taglia la strada. Io non sono omofobo ma “meglio un figlio morto che ricchione“. Io non sono omofobo ma “meglio un bambino in più in orfanotrofio che con due madri… che poi sai che trauma?“. Io non sono omofoba ma “meglio un figlio puttaniere che gay“. Io non sono omofobo ma “che sarà mai un video visto su internet la sera quando tutti dormono“. Io non sono omofobo ma “quello fotografato nella discoteca dei gay non era mica un prete“. Io non sono omofobo e sono per la famiglia. Quella vera, fatta di madre e padre. Be’ sì, in effetti mio marito torna tardi la sera e non c’è mai, che poi quando c’è non è che si noti tutta questa differenza. Sono per la famiglia vera quella della pizza il sabato sera e del centro commerciale la domenica pomeriggio. Fatto sta che è un attimo e si diventa pro o contro, la parola d’ordine è strumentalizzare. Un giorno qui e uno lì. Un giorno bisogna difenderli a spada tratta perché, poverelli già hanno i loro guai e il giorno dopo, poverelli ma non tanto. Se ti professi cattolico immagino che tu la domenica vada a Messa, quindi sei cosciente di credere in Cristo nato da Maria, per opera dello Spirito Santo. Be’ in effetti la famiglia perfetta non c’è che dire. Una donna che è incinta ma non del suo fidanzato che però si prende la briga di riconoscere un figlio non suo, che zitto e muto prende baracca e burattini e accetta di amare un bambino come fosse suo. E siete altrettanto informati del fatto che nella Bibbia c’è scritto che “La cosa più importante è che tutti gli esseri umani sono creati a immagine e somiglianza di Dio” (Genesi 1:26-27). “Dio ama il mondo intero” (Giovanni 3:16). “Gesù depose la Sua vita per tutti di tutto il mondo” (1 Giovanni 2:2) e che quindi tutte le forme di razzismo, pregiudizio e discriminazione sono degli affronti all’opera di Cristo sulla croce. Gesù comanda di amarci gli uni gli altri come ci ama Lui (Giovanni 13:34). Se Dio è imparziale, e ci ama imparzialmente, ciò significa che noi dobbiamo amare gli altri utilizzando quello stesso nobile metro. Bene, questo di sicuro lo saprete. Magari durante il viaggio avete anche pregato e cantato dicendo queste cose. E di sicuro sapete benissimo che nei Colossesi c’è scritto “Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come si conviene al Signore“. Ehm, sì in effetti c’è scritto proprio così. Mentre in una lettera a Timoteo c’è scritto “Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all’uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non fu Adamo ad essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione. Essa potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con modestia“. (Mi raccomando, con modestia n.d.r). Immagino che a qualcuna la poltrona del bus inizi a farsi scomoda. Allora ecco, è tutta là la storia. Siamo cattolici o non lo siamo? Siamo praticanti o non lo siamo? Perché se lo siamo dobbiamo esserlo fino in fondo e non a giorni alterni come le targhe e non con una data di scadenza come il latte. Cristo ha insegnato ed è morto per noi spendendo tutti i giorni della sua vita professando l’amore, soprattutto per i più deboli, gli esclusi gli emarginati. L’emarginato è il ragazzino gay che viene preso in giro in classe. Gli esclusi sono le donne che pur volendo procreare perché hanno un cuore immenso e sono assolutamente in grado di dare amore sconfinato anche da sole, i deboli sono quelli che vorrebbero dire ai genitori che c’è qualcosa che non va, ma invece scrivono un post su facebook e dicono “Ciao, ora starete meglio”. Caro papà, cara mamma che sei andata al Family Day, se tuo figlio o tua figlia ti dirà d’un sol fiato di essere omosessuale, sì userà proprio questa parola, tu cosa farai? Amore è la risposta. Gesù ha dato amore. Amore in qualunque forma. Amore sempre. Amore prima di tutto. Chi ama non ha paura. Chi ama non si sente minacciato da niente e nessuno, men che meno da chi è in minoranza e cerca in tutti i modi di farsi accettare dalla società, società in cui vive e a cui contribuisce come bravo cittadino pagando le tasse. E se così sarà i finocchi non saranno più strumentalizzati ma buoni solo per farli gratinati al forno con la besciamella.
Ingredienti:
6 finocchi
600 g di besciamella
50 g di parmigiano grattugiato
sale pepe q.b.
una noce di burro
un cucchiaio di pan grattato
Per prima cosa lavate e asciugate i finocchi, tagliateli a fette e cuoceteli in abbondante acqua salata. Scolateli e conditeli con il burro e il parmigiano. Disponeteli in una teglia e copriteli con la besciamella. Cospargete con il parmigiano e pane grattugiato. Infornate a 200 gradi per 15 minuti.
E questi sono gli unici finocchi degni di nota!