Napoli interno notte
Questa città torna sempre nella mia esistenza. Un dipinto continuo dell’umanità, specie di notte, quando tutto è più scuro ma allo stesso momento più vero. Ad un certo punto della vita ti ritrovi a fare i resoconti. Tante scelte. Imposte. Direttamente e indirettamente. Trascini le tue decisioni. Subisci senza mai ragionare su regole scritte e non scritte.
I capelli lunghi in luoghi dove il capello lungo è figo. Il pensiero politico non abbastanza comparato. Abitudini malevole da accaparrarsi prima possibile. Il conformismo in tutte le sue sfaccettature. Di fondo resta la tua indole. Da cane randagio. Abbaia per richiedere aiuto. Le tue inclinazioni, il carattere misto che rende tutto molto normale. Pensi di essere il meglio in circolazione.
Sono a Napoli. Il mare con il mare intorno. Questa città mi ha dato tanto e si è presa anche di più. Forse questa volta pareggiamo
Mi trovo nella città più bella del mondo. Non Milano, nemmeno Roma nè New York. O altre metropoli insipide. Sono a Napoli. Il mare con il mare intorno. Questa città mi ha dato tanto e si è presa anche di più. Forse questa volta pareggiamo, io e Napoli. Questa città di grida sfrenate e gesta incomparabili. Che ti rifiuta e ti riabbraccia come la più selvaggia e feroce delle amanti. Partenope, mia dolce. Ai tuoi occhi non resisto, avrebbe scritto il poeta. Casinara e confusa. Sinuosa e sensuale. Accarezza ogni voglia e affoga ogni frustrazione. Sensibile e irascibile. Magnifica e unica nella sua bellezza, nella sua violenza. Partenope, mia dolce, mi accogli ancora dopo avermi tradito, non posso stare senza di te. Ecco. Partenope è la perfetta rappresentazione dell’umanità. Le indecisioni, il non sapere da che parte stare. Il senso di civiltà superato da un insano ed esasperato egoismo. Città ossimoro per definizione.
Il senso di civiltà superato da un insano ed esasperato egoismo. Città ossimoro per definizione