Il Retrobottega
Ovunque voi andrete in cerca di quel che vi serve troverete una porta oltre la quale non è concesso vedere né tanto meno proseguire: la porta del retrobottega. Ogni bottega che si rispetti ne ha uno, a meno che non abbia da offrire ai suoi clienti nient’altro che ciò che i loro occhi possono vedere. E a chi piacerebbe un luogo del genere?
Anche noi umani abbiamo una sorta di retrobottega, ed è il luogo dove avviene tutto quello che causa i nostri comportamenti, che definisce chi siamo e custodisce i nostri più grandi segreti: la mente. Come abili negozianti capaci di inquadrare un cliente non appena questi mette piede in bottega, intuendo già a quali articoli potrebbe essere interessato, gli uomini si districano nei rapporti selezionando in brevissimo tempo cosa mostrare della loro “merce” e cosa invece tenere stipato nel retrobottega, e poco importa se il loro interlocutore sa che c’è dell’altro: se è capace di stare al mondo avrà la delicatezza di farsi gli affari suoi.
Nessuno presta attenzione ad un racconto se questo non può, anche solo per caso, rivelare un segreto su chi lo racconta
Molte cose qui sono diverse e, in tutta sincerità, nonostante ogni sistema di vita sia una storia a sé e persino i concetti di bene e male possano essere relativi ce n’è una di cui vado particolarmente orgoglioso e che intendo esplicitare subito: la vostra bella strafottenza nei confronti della solitudine -quella vostra e quella degli altri- non ci appartiene. Noi consideriamo la solitudine un castigo quasi eguale alla morte, per certi versi anche più cruento, per la lentezza con cui ti trascina lasciandosi dietro rivoli di penosi stenti. Mi ha sempre sorpreso il vostro modo di leggero di passarvi accanto, a volte anche attraversarvi, senza guardare negli occhi quella solitudine che pure tutti avete dentro. Non so, forse è che la vostra vi spaventa così tanto da aver imparato a non guardarla più, e dimenticato come riconoscerla negli altri.
Tante cose funzionano in modo diverso, tante altre invece sono uguali. Ho deciso di aprire il mio retrobottega per mostrarvele entrambe, per confrontarci su di esse o per passare semplicemente del tempo insieme. Ci sono tanti oggetti e storie che non meritano di prendere la polvere sui miei scaffali, non sono come quei bottegai avidi che tengono i tesori in cantina per il solo gusto di guardarli: la bellezza, come la felicità, va condivisa per essere vissuta a pieno. Ma bisogna rispettare anche chi la vede diversamente, come detto ognuno ha i suoi segreti.
Ora vi saluto, ho delle cose da sistemare, cose da mostrarvi. Tornate presto a trovarmi.