Il caro vecchio pallone di cuoio
A calcio si gioca col pallone, e questo è fatto noto; tanto che dire giochiamo a pallone è diventato sinonimo del dire giochiamo a calcio, diventando lo strumento il gioco stesso. Il pallone (regola 2), va da sè, dev’essere rotondo o, meglio, di forma sferica, di cuoio o altro materiale approvato (ma vi sfido a trovare oggidì in commercio un caro vecchio pallone di cuoio), deve avere una circonferenza compresa tra i 68 e i 70 cm, pesare tra i 410 e i 450g all’inizio della gara e avere una pressione al livello del mare compresa tra le 0,6 e le 1,1 atmosfere. Così, il Regolamento.
I palloni, va da sé, sono anche un prodotto da rifilare ai bambini di tutto il mondo in nome delle esigenze del mercato. Quindi ogni evento calcistico che si rispetti ha il suo pallone da mettere in bella mostra nelle vetrine di mezzo mondo. Questo dal 1970, quando Adidas acquistò l’esclusiva per la fornitura del pallone ufficiale del Mondiale di calcio. Alcuni modelli sono passati alla leggenda, come il mitico Tango di Argentina ’78 o il Telstar Durlast delle edizioni ’70 e ’74, altri sono finiti nel dimenticatoio. I modelli delle ultime edizioni dei Mondiali si ricordano solamente per le polemiche che hanno scatenato. A giudizio dei portieri, infatti, il pallone utilizzato in Sudafrica ’10, il famigerato Jabulani, si sarebbe distinto più per le traiettorie imprevedibili che per il discutibile design.
Ah, aveva ragione mia nonna che di calcio non capiva nulla ma di manufatti e paccottiglia varia eccome: le belle cose come una volta non le fanno più.
Detto questo, si sappia che i palloni devono essere forniti dalla squadra padrona di casa, nel numero minimo di tre, che nei campionati nazionali aumentano fino a 12, di volta in volta rimpiazzati da fino a 20 raccattapalle perfettamente istruiti e collocati tutt’attorno al terreno di gioco.
Ebbene, caso ormai più unico che raro, un pallone può ben scoppiare, e il Regolamento chiarisce cosa succede in questo caso. Se scoppia nel corso della gara, questa dev’essere ovviamente interrotta, e riprenderà con un nuovo pallone, con una rimessa da parte dell’arbitro (detta volgarmente scodellamento, o palla a due) nel punto in cui si trovava il pallone quand’è scoppiato. Se scoppia durante l’esecuzione di un calcio di rigore, ma prima che tocchi un calciatore o un elemento della porta, il calcio di rigore dev’essere ripetuto, per lo sconforto dell’attaccante che aveva segnato, e nonostante l’ira del portiere che l’aveva parato. Se a farlo scoppiare, infine, è la signora cui avete rotto la finestra, beh, bambini, forse in questo caso è ancora meglio darsela a gambe.
Oggigiorno di palloni nei campi sportivi se ne trovano a bizzeffe. Talvolta capita di assistere a incontri dove i palloni sono in numero maggiore agli spettatori. Ma un tempo non era così. Al mio paese si racconta di un incontro di quattro o cinque decenni fa, valevole per il campionato di terza categoria, in cui si affrontarono la prima in classifica, la squadra del mio paese, contro la seconda. Ora, il secondo tempo era già avviato da un pezzo quando gli avversari segnarono la rete del 2-0. Frustrazione e amarezza serpeggiavano negli animi di giocatori e tifosi della squadra del mio paese. E fu proprio allora che a un dirigente nostrano venne la grande idea: tre erano i palloni e tutti e tre sarebbero scomparsi, di modo che la partita sarebbe stata sospesa. L’astuto dirigente spiegò il da farsi al più rude dei difensori: quando arriva il pallone, tu calcialo con quanta forza hai nelle gambe verso il bosco antistante. Morale: partita sospesa, caccia all’uomo e botte da orbi. Ma il primato in classifica era salvo.
Per chiudere vi regaliamo una chicca direttamente dalla Russia. Si diceva poche righe sopra che i palloni possono esplodere. Quanti di voi hanno pronunciato un “se, va be’ “? Malfidati, queste cose succedono eccome. Se non ci credete guardate il video qui sotto. Certo, se poi di nome fate Hulk come questo giocatore dello Zenit, diventa tutto più semplice.
Ma se una squadra è composta da 11 calciatori, al minimo in quanti bisogna essere per poter giocare? Lo scoprirete nella prossima puntata, che affronterà la Regola 3: Il numero dei calciatori.
Sorpresi di aver scoperto cose nuove sullo sport che più amate e che credevate di conoscere a menadito? Curiosi di saperne di più? Scaricate qui una copia del Regolamento del Gioco del calcio: avrete di che parlare con gli amici!