Sfatiamo qualche mito
Volevo cominciare con “in questi giorni”, ma in realtà non corrisponderebbe al vero perché è da sempre che, al suono di notizie come “ragazza stuprata“, “donna uccisa”o simili, risuona una fastidiosa eco sulle note di “se l’è meritato“, “così smette di fare la zoccola” e via discorrendo. Vero. Se esci con un ragazzo conosciuto da poco e per spirito d’avventura ci finisci a letto la sera stessa, sei una facile. Una zoccola insomma.Ah però lui è un gran figo, ah sì, lui è un latin lover e le stende tutte. Ah però lui è un gran figo, ah sì, lui è un latin lover e le stende tutte.
Insomma, non continuerò con la lista delle situazioni assurde in cui ognuno (od ognuna) di noi potrebbe ritrovarsi in un qualsiasi momento, allegando le solite lamentele trite e ritrite. Lo sappiamo che c’è qualcosa di marcio in questa società, eppure siamo ancora in pochi a credere in un cambiamento, un miglioramento dato dall’apertura di una mentalità che resta ancora quella bigotta dell’epoca in cui la Chiesa faceva da padrona (e non solo la Chiesa, va bene, non incominciate!).
La società in cui viviamo richiede attenzione. Evoluzione, per meglio dire. Certe regole accettate per giuste (in base a cosa?) devono essere eliminate, i preconcetti devono essere cancellati, i pregiudizi espulsi, le abitudini debellate. Gli stereotipi e i luoghi comuni fanno venire la nausea, quella che ti prende la mattina ma perdura fino a sera, quando arrivi a casa stanco di far parte di una comunità di persone che si lascia trasportare dagli eventi, che non sa scegliere, non sa prendere posizione. Se ci fosse Dante (altro che Mussolini, come dicono alcuni) li avrebbe già sistemati, ‘sti ignavi. E così c’è chi si ritrova a dover fare i conti con ammonimenti sulle stile di “beh, ha ragione lui, se voleva solo quello è perché è il tipico che cerca la donna che si fa desiderare”, oppure “certo, lei fa quella che se la tira quindi può permettersi di trattarlo come vuole, è così che li fai sbavare”, o ancora “se esci così poi non ti meravigliare che ti diano della troia“, e per non smentirsi “se fa sesso orale la prima sera allora è una maiala e quelle così non vogliono storie serie”, per finire “se non ti ha chiesto di uscire vuol dire che non gli interessi, non esiste che uno non ti contatti se gli piaci, a meno che non sia dell’altra sponda”. Ma… perchè? No, ripeto, perché tutto ciò? Di nuovo, con le mani nei capelli stavolta: perché?
Una risposta intelligente sono sicura non ci sia, perché la situazione di per sé è assurda. Non cercherò nemmeno di trovare una risposta razionale al tutto perché non ne vale la pena. E al primo che apre bocca per dire che se non dovessero esistere delle regole di comportamento, allora saremmo tutti bau bau, uga uga, banana banana, ad accoppiarci con il culo al vento ancora a vivere come i primitivi, prima spezzo le braccine e poi dico: ma perché scusa, adesso come siamo? È solo perché abbiamo la giacca e la cravatta che ci distinguiamo per l’alto livello culturale e civile? Dai… Sì, bunga bunga, appunto. Tsz.
Uomini che non rispondete ai messaggi perché sennò lei pensa che siete troppo petulanti e le donne devono soffrire, fottetevene (e fottetevi se vi avanza tempo, scherzo!) Contattatele quando volete e lasciate che la spontaneità catturi l’attenzione e non le strategie. Voialtri che siete serenissimi nel concedervi la sera del primo incontro, pensate che anche lei si senta come voi: libera di farlo senza per forza dover essere etichettata come una poco di buono. E soprattutto, non è che da un casual affair non possa esserci qualcosa di profondo, intellettuale, stimolante o che non possa sfociare in qualcosa di romantico. Come non è detto il contrario, si prova, tutto, sempre e comunque. Senza rimorsi e senza rimpianti. Poi è vero, esistete anche voi stronzi patentati che proprio non ve ne frega nulla di niente e di nessuno, ma lì ho quasi il sentore che una mano da Freud e compagnia bella non ci starebbe male. Nessuno resta indifferente, almeno non per sempre.
Donne che non mandate messaggi perché non volete che lui pensi che siete come le cozze sugli scogli, non fate le stupide (poi se lo siete, pace e bene! Scherzo!). Sentitevi libere di esprimervi come e quando volete. Non perché “agli uomini piacciono quelle che…” Chi cazzo lo sa cosa piace a sti energumeni? Nessuno lo sa, ognuno è a modo suo, e il tipo che potreste immaginare come il Gabriel Garko della situazione invece è Steve di Otto Sotto un Tetto, che ad oggi dovete vedere cosa è diventato. Fra parentesi, ma anche no. Se uscite una sera e provate attrazione per quello con cui state passando una piacevole serata a parlare del più e del meno, e ci finite a letto, non cade il mondo. Non siete maiale, siete normali esseri umani che grazie a reazioni chimiche funzionate, deo gratias, come si deve. E se non richiama il giorno dopo, non è perché non gli è piaciuto, non gli siete piaciute, avete sbagliato qualcosa, adesso pensa che siete facili e quindi niente storia seria… se non chiama, significa che non chiama. Punto. L’attrazione fisica c’è stata, quella mentale no. Poco male, chiudete sta porta. E potete sempre chiamare voi che al massimo vi manda a fanculo, sai che storie! Mamma mia. E se dovesse essere che fa parte di quelli che credono che loro lo hanno fatto perché possono, e voi invece siete facili e non “meritate” attenzione e l’interesse è scemato dopo l’atto, serve che vi spieghi di fronte a cosa vi state trovando o che aggiunga altro, tipo da che parte vi dovete girare? Ecco, e ditegli di stare attento che la porta non gli sbatta sugli zebedei.
Le strategie (in certi campi) sono cazzate. L’agire secondo convenzioni (antiquate) è stupido. Chi se ne frega di quello che potrebbe o non potrebbe pensare la gente, parlerebbe comunque. E spesso senza pensare, quindi, tanto vale. Siate liberi e libere. Siate sereni e serene. Siate sinceri e sincere e soprattutto accorgetevi delle persone che vi stanno attorno, almeno quelle che girano nel raggio di cinque metri perché è lo spazio, dicono, del raggio d’azione del campo magnetico del nostro cuore. Certi però devono avere una connettività un po’ assente in questi anni, nevvero? Scherzi a parte, il tempo vola, non ha senso perderlo facendosi condizionare da una società corrotta in tutti i sensi, ma soprattutto moralmente, eticamente, e umanamente.
Aiutatemi a sfatare questi miti, a riprendere in mano quelle che sono le azioni dettate dal lieto vivere, non da quello quieto. A togliere le etichette, a vedere quello che gli altri non vedono e a condividerlo. A considerare le cose e le persone per quello che sono, e non in base a quello che vorremmo che fossero o che dovrebbero (secondo chi e cosa?) essere. A comunicare quello che sentiamo senza giochi o trabocchetti. Tanto c’è sempre qualche “cagacazzi” che non accetterebbe mai certe non-condizioni, ma almeno ci si fa una risata e magari un brindisi ai vecchi tempi in cui tutti erano così, ma adesso le cose sono diverse. Speriamo. Magari cominciamo questo sabato 23 gennaio con #svegliatiitalia e poi tutta la società umana, e poi da cosa nasce cosa. Viva la revoluciòn! Hhhhha.