Nasciamo per vivere
Nasciamo per vivere.
Mater semper certa est. Si dice. Povero padre. Cornuto e contento. A stare al gioco si fa presto. Confessioni. Logiche intimiste imporrebbero il silenzio. Una condizione tacita. Leggi non scritte che diventano vangelo. Il vangelo secondo la vita, secondo a nessuno. Le prime cose non dette verranno scoperte. Nasciamo per vivere.
Viviamo per dire.
Non ci sono più le mezze stagioni. Chi te lo ha detto? L’ho sentito ieri mentre portavo il cane a pisciare.
Diciamo per sognare.
Ogni racconto è iperbolico. I dettagli sono importanti. Descrivere alla perfezione un momento lo renderebbe epico. Costruiamo i nostri sogni attraverso il senso grammaticale del dire quotidiano. Un episodio si trasforma in leggenda. Un viaggio diviene epopea. Una turbolenza in aereo è una tragedia sfiorata. Gonfiamo la grandezza. Diciamo per sognare.
Sogniamo per guarire.
Ad occhi aperti. Scaliamo alte vette senza fermarci. Immaginazione. Prospettive. Voglie confessate e non. Per restare coi piedi per terra bisogna prima volare lontano. Un giorno alla luce del sole il corpo brillerà. Un esplosione illuminata e illuminante. La linea sulla sabbia cancellata dalle onde, riporterà il sapere. Sogniamo per guarire.
Guariamo per morire.
Derelitti sanguinanti, piogge acide. Capelli strappati e denti rotti. Occhi fuori dalle orbite. Tutto normale. Tutto uguale. Risse tra pensieri. Lotta greco – romana tra istinto e razionalità. Nessun vincitore. Alba di una sconfitta. Rassegnazione senza gloria. Il combattente spogliato della sua armatura è smarrito e colpito a morte. Guariamo per morire.
Moriamo per nascere.
Il cerchio della vita compie giri immensi e poi si chiude. Sempre. Un primo concepimento fisico. Un primo giro attorno al tavolo dell’inesplorato. Un primo concepimento morale. Un primo giro attorno all’isolato dell’esperienza. Ancora un concepimento. Un autoconcepimento logico. Genesi autonoma, parto d’urgenza con taglio cesareo. Necessità. Prima mater semper certa est. Moriamo per nascere.