Il Melomane
Nei teatri d’opera, nei salotti, nei foyer si aggira il melomane.
Il melomane è colui che conosce i libretti di tutte le opere e segue i suoi cantanti preferiti nei teatri del mondo.
Il melomane ama incondizionatamente la musica lirica e i suoi interpreti. E’ sempre presente ad ogni rappresentazione assiste ad ogni recita di ciascuna produzione e riesce a farne le comparazioni: direzione d’orchestra, costumi, allestimenti, nulla sfugge alla sua memoria.
Finita la recita lo ritrovi nei corridoi che portano ai camerini per abbracciare l’artista che ha suscitato le emozioni e ha resuscitato nella sua mente altre recite, altri interpreti.
Visitare la casa di un melomane è come entrare in un tempio. Le pareti e le cornici sono tappezzate da fotografie di grandi artisti; custodisce come reliquie giornali e foto con dedica e per ognuna ha un aneddoto. A cominciare dal pianerottolo di casa tappezzato da manifesti e locandine appesi alle pareti che testimoniano il ventennale amore per la lirica e i suoi interpreti del passato e del presente.
Parlare con lui è sfogliare mezzo secolo di melodramma e spesso si diverte a citare frasi dai libretti… il mondo dell’opera lirica non ha segreti per lui.
Incontrarlo e scambiare due chiacchiere con lui significa entrare in un mondo sconosciuto.
Ritrovo Giuseppe Galati nel bar del teatro. Allegro e disponibile si concede alle mie domande.
Quando sei stato al teatro la prima volta nella tua vita?
Mi risponde che il suo incontro con l’opera lirica è iniziato tra i banchi di scuola ad assistere ad una Bohème. Nei suoi ricordi tanto buio e i personaggi avvolti da una luce che faceva risaltare la scena: una stanza tra soffitti di Parigi ma il vero colpo di fulmine è avvenuto negli anni ’80 in una grigia domenica invernale. LA TV accesa sul primo canale ad assistere allo spettacolo “nazionalpopolare” DOMENICA IN.
La presentatrice invita un soprano bulgaro dal nome impronunciabile ed oggi tanto familiare a Giuseppe .
Entra elegante e regale Raina Kabaivanska. Il nostro resta folgorato dal suo incedere e dal suo modo di conversare. Semplice e arguta il celebre soprano domina la scena pure in TV. E’ amore a prima vista e Giuseppe in un attimo si trasforma in melomane.
Sorrido anzi sorridiamo complici perché mente parlo con lui capisco che anch’io sono preda dello stesso morbo: l’opera lirica si ama incondizionatamente e così i sui interpreti che ti fanno sognare.
Cosa dicono i tuoi amici di questo amore per il melodramma?
Ride e ci pensa un momento prima di rispondermi che non gli importa del loro giudizio. In realtà gli amici condividono la sua passione e spesso discutono animatamente sulla valutazione di una produzione operistica ma il clima di cordialità e complicità ritorna davanti ad un buon bicchiere di prosecco o un piatto di bucatini con le sarde!
Come ti prepari all’ascolto di un’opera?
All’inizio ascoltavo i miei beniamini prima di assistere ad uno spettacolo ma adesso capisco che sbagliavo perché restavo coinvolto nel giudizio… adesso a volte riascolto celebri registrazioni solo dopo!
In ogni caso assisto ad ogni recita pertanto ho il quadro chiaro delle performances di ogni artista.
L’appassionato va a teatro per assistere ad uno spettacolo; il melomane deve rispettare un rito che comincia qualche giorno prima cercando nei giornali o nel web le notizie e le anticipazioni. Dopo la recita va nei camerini per gli autografi e le foto ricordo.
Il dopo teatro lo vede al ristorante con i protagonisti perché quasi tutti dopo 25 anni sono amici.
Il melomane è una cometa anche per i cantanti che girano il mondo perché sanno che in platea c’è qualcuno che conoscono e che li ammira.
Oltre Raina Kabaivanska quali altri artisti ti entusiasmano?
La lista è lunga ed è composta da cantanti apprezzati da tanti anni quali Luciana Serra e Giovanna Casolla solo per citarne un paio e poi tutti quelli che ho seguito e ammirato dalle loro prime esibizioni e adesso li ascolto nei teatri. Un posto particolare nel mio cuore e non solo per campanilismo li hanno gli artisti palermitani che il mondo ammira come Desirèe Rancatore e Nicola Alaimo o quelli meno giovani come Pietro Ballo o Simone Alaimo senza dimenticare il compianto Vincenzo La Scola. Ma il mio cuore di melomane ne elencherebbe tanti altri .
Ci congediamo perché è suonato il gong e sta per iniziare lo spettacolo.
Potrei ancora fare altre domande al mio amico, ma è inutile perché già conosco le risposte. Sono risposte che al profano risulterebbero strane, quasi illogiche.
Ma la passione non è ragione, la passione per il melodramma investe tutti i sensi. Si ama con l’udito quando si ascolta un’aria d’opera, si ama con gli occhi quando si assiste ad uno spettacolo pieno di luci e costumi.