Monoteismo, il dio denaro
Si disquisisce tanto di monoteismo, del fatto che tutte le religioni di questo tipo in fondo provengano dallo stesso ceppo. Si straparla di quanto siano necessari i valori, di quanto l’assenza di princìpi ispiratori di vita inducano a percorrere strade buie, senza scopo, piene di esperienze devianti. In questi giorni si parla di una ragazzina che avrebbe raggiunto la Siria proprio per ritrovare sé stessa, la sua identità, lei giovane musulmana nata in Italia, ma che italiana forse non si sentiva e sicuramente neppure figlia della terra d’origine dei suoi genitori, persone perbene e devoti il giusto. La ragazza in questione, proprio per l’assenza dei princìpi morali di cui parlavo prima, ha pensato bene di poterli rintracciare in uno dei gruppi sanguinari più feroci che la storia abbia conosciuto. E a questo punto, non posso fare a meno di pensare alla schiavitù.
Quella stessa ragazza fu resa schiava, abbigliata con abiti occidentali e portata come un souvenir nei salotti ricchi d’Inghilterra, dove occhi bramosi si beavano della vista delle sue terga steatopigiche nude
Gli anni passano, i papi muoiono, i preti fanno carriera, le guerre sante, almeno quelle cristiane, vengono ridimensionate nel loro valore, ma la schiavitù resta. Cambia solo la modalità. Dopotutto il mondo ha raggiunto nuovi traguardi, nuovi metodi di costrizione. Oggi non esiste, se non in casi isolati, la schiavitù vecchio stile, quella forzata: vengo, ti stordisco di botte, ti incateno, ti prendo di peso e ti porto via, dove sfrutterò a mio piacimento il tuo lavoro. Ebbene no, oggi siamo raffinatissimi. La persuasione ha preso il posto della forza bruta. Poche persone al mondo, dotate dei giusti strumenti, ti convincono, ti fanno credere fermamente che se lecchi il culo, se vivi di merda, naturalmente a favore del ricco di turno, fai solo metà del tuo dovere. Orde di lobotomizzati accorrono alle cabine elettorali, quasi sempre per eleggere il più malavitoso di tutti, colui al quale in tutta naturalezza si potrà chiedere la briciola, senza capire che schiavo sei, e schiavo rimani. Migliaia di robottini a sperticarsi le mani in applausi senza motivo per l’ultima stronzata del ministro in tv, tutti a cagarsi addosso per lo spauracchio di un fallimento dell’Europa. Ma cos’è l’Europa, che ente è? Che roba è? Ma soprattutto che fa? Tutti a lodare il governo, tutti a ritenere inevitabili le sue tasse. Eppure, cari schiavi colonizzati mentali, avete mai pensato che a fronte di tanti esborsi, poi cedono i piloni delle autostrade, tanto per dirne una? Insomma, viviamo nella civiltà del monoteismo, ognuno il suo, s’intende. E ognuno a cercare di far capire, con le buone o le cattive, che il proprio unico dio è il migliore di tutti gli altri. Guerre, morti, feriti, gente privata di braccia e gambe, città distrutte, cultura bruciata, risorse buttate al cesso. Intanto i politici ridono, mangiano, si abbuffano e vanno alla prima della Scala. Loro sì, noi no. Motivo? Sono maghi della persuasione tanto che si auto ammantano di facoltà divine che non hanno, ma tu elettore ci credi, perché sei schiavo.
In questo, devo dire, somigliano un tantino ai mercanti di schiavi di qualche secolo fa, fuori moda direi. C’è il rischio che poi lo schiavo si svegli e reagisca per paura. Prendessero esempio dai mercanti di carne occidentali, quelli sì che ci sanno fare
Dicevo della ragazza italiana che ha raggiunto la Siria. Secondo gli psicologi da televisione avrebbe compiuto il viaggio per riempire il vuoto morale dell’attuale società. Giustamente, gli illuminati dottori fanno il loro dovere e come bravi soldatini stanno dalla parte del generale. Immediatamente dopo questo assunto, solitamente inizia una bagarre con gli opinionisti in studio, ma poverini, di questo campano. Tutti a mettere in mezzo la religione, il suo valore intrinseco. Spunta dal pubblico la giovane attivista cattolica, velenosa come un serpente a sonagli, che già che si trova ne butta pure qualcuna sui matrimoni gay, giustamente affermando con forza i princìpi di tolleranza e accoglienza tipici del credo che dice di professare. Le fa eco una coetanea coperta da una sorta di sciarpa, anche lei su di giri, la quale afferma che lo sciarpone di cui sopra la fa sentire protetta. Ma da che, mi chiedo? Forse dal freddo? Il monoteismo, problema secolare che non arriverà mai a risolversi. Fossero almeno sinceri. L’unico dio di cui in troppi parlano, si chiama Denaro. Nel frattempo, rotoliamoci nel fango.