Come petrolio appena estratto
Erano tempi bui. Ed è risaputo, mogli e bui dei paesi tui.
La vedo ancora la luce in fondo al tunnel. Ne vedo il riflesso alle mie spalle. Davanti il tunnel è ancora molto lungo.
Le solite strade tortuose da seguire.
Quella luce potrebbe guidare il mio cammino. Il giorno è ancora molto lungo. Non posso stare a vedere a questo punto, posso solo continuare a camminare. Le solite scarpe nere. Nere come il petrolio. Consumate all’esterno del tacco. Le ho già fatte aggiustare due volte. Centinaia di chilometri percorsi. Tonnellate di asfalto calpestate. Dovrei farle aggiustare ancora. Sono senza tempo. Anche le scarpe dureranno molto.
Si sposò due volte lasciando in questo Mondo cinque figli. Due femmine, due maschi ed un bel libro.
I miei amici perderanno i sensi per aver troppo bevuto. Dopo dodici ore dal decesso, rideranno di gusto delle cazzate fatte assieme. Le due mie ex mogli mi ricorderanno con affetto distaccato. Specialmente una, che il cuore mi ha strappato. I miei quattro figli litigheranno per le mie cose che il pargolo cartaceo procurò.
Sessantacinque anni, troppo presto. Questo lo dite voi, care persone. Avrei potuto ancora consumar le scarpe, le stesse scarpe nere dei trent’anni. Asfalto nuovo da calpestare, il suo odore vivo da respirare. Ma adesso devo andare, non c’è tempo. Non dico dove vado anche perché non lo so. Sarà sicuro un posto fatto a mia misura, adesso vado poi vi racconterò.