Attenti al contenitore

Attenti al contenitore. Nuoce gravemente alla salute. E non perché è fatto di materiale cancerogeno, ma perché spesso non è visto per quello che è. Un contenitore, appunto.

Come posso non accorgermi che la scatoletta di latta contiene il tonno? O che il barattolo di plastica è pieno di crema idratante? Naturalmente non è questo il tipo di contenitore che vi deve mettere in allerta. Il recipiente di cui parlo è umano, o quasi. È una costruzione mentale tanto appagante quanto mortifera.

Avete mai vissuto un amore platonico? Su dai, ammettetelo: anche la vostra adolescenza è stata segnata da almeno una relazione vissuta solo in sogno. Un ragazzo o una ragazza che vi hanno colpiti fin dal primo sguardo e da allora avete perso ore, giorni, mesi a montare film mentali su quell’idillio d’amore. Per i vostri circuiti cerebrali donna x o uomo y erano le persone più attente e sensibili di questa Terra, ma al tempo stesso mai sdolcinate. Possedevano un’intelligenza sopraffina, che avrebbe permesso loro di capire anche i vostri desideri più reconditi. Agivano col cuore e mai con…ehm, insomma, ci siamo capiti.

Federico Moccia vi sarebbe estremamente grato se gli raccontaste tutti i particolari dei vostri trip pseudo-affettivi. Ma sarebbe un regalo alla produzione main stream, non alla vostra esistenza, che da tutto può essere appagata fuorché dalle illusioni. Va da sé che di amori platonici ne abbiamo avuti tutti (forse dovevamo leggere un po’ meno Dante e un po’ meno Petrarca? Direi di no) e nessuno è mai morto per questo. Il problema è quando le stesse dinamiche vengono ripetute per le relazioni reali, impedendoci di viverle appieno…o di lasciarle andare.

Platone intacca anche i rapporti concreti, tanto da distorcerne l’essenza. Vi siete mai chiesti come mai non riuscite a dimenticare una persona nemmeno dopo anni? Non certo perché ne siete ancora innamorati, ma semmai perché il sogno ha modellato e falsificato i ricordi. Non state sentendo la mancanza del vostro o della vostra ex, ma dell’idea che vi siete costruiti di loro. Esattamente come facevate a 14 anni con il tipo della 3 F o con la tipa della squadra di pallavolo. Queste figure non sono persone reali, sono contenitori in cui voi inserite il vostro concetto di perfezione affettiva. Di loro non ricordate che cosa avevano fatto, ma come vi facevano sentire. E non perdo tempo a dirvi che spesso ci si può sentire bene senza stare realmente bene.

Lo stesso vale per relazioni quotidiane che sembrano prive di stimoli e di magia. Per tutte le volte che facendo sesso con il vostro o la vostra partner avete immaginato qualcun’altro sopra o sotto di voi. Nessun problema se riuscite a mettere un tappo su questi contenitori e ad aprirli solo quando volete sognare un po’, ma non lasciate che il loro contenuto si disperda nella concretezza dell’oggi e la inquini.

 

Immagine di copertina: copyright Yasmin Hassanin