Mi parli con gli occhi
Sesso, darsi la buonanotte, cercare di dormire e tu che mi dici: Ci sei ancora? Certo che ci sono, fermo immobile, ho rallentato anche il respiro per non inquinare niente. Ho gli occhi spalancati, nell’attesa disperata che si abituino al buio per poter rivedere il profilo del tuo corpo, perché la vista aiuti il tatto a ridarti colore e forma, quella forma che ora avverto solo dallo spazio che occupi nel mio abbraccio. Ti sto incollato alla schiena, l’unico posto in cui adesso voglio rimanere, pensando come sia successo che stiamo condividendo questo letto. Non eri nei miei programmi, non ero lì per te, due perfetti estranei che avrebbero potuto ignorarsi tutto il tempo, durante l’allegria e la confusione di quel festeggiamento. Mi hai visto, mi hai studiato e interrogato. Volevi sapere quanto la mia faccia somigliasse al mio cervello.
La città si andava illuminando di lampioni gialli, prima una strada, poi un’altra, diventando d’oro prima che il sole calasse del tutto. Sono rimasto incantato da quel miracolo elettrico mentre l’isola di Vulcano iniziava a confondersi nello scuro del mare
La pioggia è arrivata nonostante sia primavera inoltrata. Il magnifico terrazzo al piano di sopra è stato già sgombrato dal tripudio di cibo e decorazioni. Il contenitore della Sangria è sul ripiano in cucina. Mi servo e il sapore acidulo della frutta, il pizzicore della cannella e il potere del vino iniziano a farmi sciogliere. Il salone è zeppo di gente che ride, la musica è forte, i tacchi alti delle ragazze minacciano i miei piedi continuamente, ma rimango appoggiato all’infisso a godere del mio bicchiere che svuoto troppo volentieri. Sono diventato mio malgrado il dispensatore ufficiale di Sangria per tutti gli invitati. Ti cerco con lo sguardo ogni tanto, sento il bisogno di parlare ancora con i tuoi occhi, ora sarei molto più brillante, ma non ti trovo. Mi giro per servire l’ennesimo invitato. Sei davanti a me che mordi a metà un pasticcino e mi infili in bocca ciò che ne rimane.
Mi fai accendere? Clic e si illumina la fiamma, appoggi le mani sulle mie spalle, mi baci, io resto muto, ti abbraccio, ti bacio a mia volta, nessuna domanda, nessuna risposta, fumiamo in silenzio. Il mio passato si allontana con te che scendi di nuovo nella confusione al piano di sotto
– Ci sei ancora mi chiedi?
-Si, sono ancora sveglio e non avevo nessuna intenzione di addormentarmi.
-Facciamo l’amore?
-Sì facciamo l’amore, prima ci siamo solo sfamati.