Sandman, il Signore dei Sogni
Sono convinta che a parlare di sogni si faccia sempre bene, soprattutto in un periodo in cui magari si fa fatica a seguirli a cuore leggero. Per questo motivo, vorrei tirare giù dallo scaffale un libro che di sogni non solo è pieno, ma ne condivide proprio la sostanza.
Un pomeriggio di tanti anni fa (ma tanti), quando il mio abbigliamento preferito era un allegro all-black e il compito di matematica era fra le mie preoccupazioni più grandi, l’attuale compagno di mia sorella – e mio personale spacciatore di letteratura di vario genere – mi fece arrivare fra le mani un volumetto in inglese, la mia prima graphic novel.
Ora, per chi non lo sapesse, la graphic novel potrebbe sembrare un semplice fumetto, ma quel giorno scoprii che no, non è un semplice fumetto, ma un vero e proprio romanzo scandito per immagini. Un affresco letterario ben più complesso e profondo, che difficilmente si digerisce in un pomeriggio di noia.
la graphic novel non è un semplice fumetto, ma un vero e proprio romanzo scandito per immagini.
Quel volumetto era il primo di una saga straordinaria che solo anni dopo ho imparato ad apprezzare, ovvero The Sandman, capolavoro del genio di Neil Gaiman, scrittore inglese molto prolifico e spesso erroneamente relegato negli scaffali dei libri per ragazzi. Non mi sento di esagerare nell’utilizzare parole come capolavoro e genio, e probabilmente chi lo conosce a fondo la pensa esattamente come me.
Ma cos’è Sandman e di cosa parla? Sandman è una graphic novel che mescola fantasy, mitologia, letteratura, arte e molto altro insieme, è un viaggio in 12 volumi che trascina i suoi lettori in un mondo altro, eterno e indimenticabile.
Pubblicato dalla DC Comics fra il 1989 e il 1996, Sandman raccoglie le gesta non sempre banalmente eroiche di Morfeo, Signore dei Sogni dai molti nomi, personificazione della capacità umana di sognare e raccontare storie.
Morfeo è il terzo degli Eterni, creature per l’appunto senza inizio né fine che incarnano gli elementi principali dell’esistenza umana e che come, e ancora di più, divinità spietate plasmano e influenzano la vita degli uomini.
Destino, Morte, Sogno, Distruzione, Desiderio, Disperazione e Delirio vivono e si alimentano della devozione e dei sentimenti dei loro fedeli, ma gli pre-esistono e gli sopravviveranno.
La fantasia di Gaiman, che a tratti si rivela oscura e complessa, crea personaggi psicologicamente articolati e che, al contrario delle classiche divinità, sono in grado di contaminarsi con le passioni umane e di evolversi.
Gli Eterni vivono e si alimentano della devozione e dei sentimenti dei loro fedeli, ma gli pre-esistono e gli sopravviveranno.
Ma Morfeo è soprattutto un eroe antieroico, se si può dire così. Nonostante infatti la sua superiorità rispetto alle miserie umane, spesso le più vili delle passioni umane lo influenzano e lo rendono debole agli occhi dei suoi fratelli Eterni.
A quella prima lettura adolescenziale non riuscivo certo ad apprezzare fino in fondo le citazioni letterarie e i riferimenti disseminati nella storia; mi colpivano i meravigliosi disegni, le straordinarie copertine oniriche di Dave Gibbons, la fantasia oscura del racconto. Molto più che un semplice fumetto per ragazzi insomma, ma una perla dark di rara bellezza. Crescendo poi ho divorato tutti i volumi, in italiano e in inglese, ho raccolto le copertine e ho ricopiato citazioni ovunque, in preda a una vera propria esaltazione da fan che non si è mai esaurita.
Neil Gaiman ci porta per mano, dunque, lungo il cammino del suo immaginario onirico e profondo, ci mette a confronto con sogni e paure, con tutto ciò che ci sarà dopo di noi e che è stato prima, con una maestria incredibile, degna solamente dei più grandi scrittori.