Parole in musica
Quando si parla di musica non si può prescindere dalle parole che danno alla musica stessa l’impatto emotivo che permette all’ascoltatore di ricordare e proiettarsi nel testo musicale. Per parlare di musica con le parole bisogna trovare un’ aria dove le parole e la musica convivano alla pari ma che abbiano al contempo da sole lo stesso effetto emozionale .
Raccontare dell’incontro tra due artisti, amici, conterranei in uno dei momenti storici più alti per la musica da camera in Italia mi sembra possa dare lo spunto per capire lo stretto legame tra musica e parole. Se poi si aggiunge che tutto questo ed altro passa attraverso me forse posso essere più credibile.
Per parlare di musica con le parole bisogna trovare un’ aria dove le parole e la musica convivano alla pari ma che abbiano al contempo da sole lo stesso effetto emozionale .
Cerco tra gli spartiti l’aria da camera che è stata la colonna sonora della mia frequentazione nel mondo delle romanze da salotto, quella che i due grandi amici, Tosti e Gabriele D’Annunzio, una sera a Napoli in meno di un’ora per scommessa composero: quell’arietta di Posillipo: “A Vucchella”.
Troppe volte quella melodia ha accarezzato dolcemente le mie orecchie quasi una serenata dedicata da una voce morbida e calda di un cantore appassionato.
Poche note d’introduzione la cui forma ritmica ripetuta come interludio e postludio aggiunge impeto al movimento. L’armonia è molto semplice e la voce del cantore l’accompagna e la riempie dolcemente arrivando quasi ad un “ falsetto “ nelle parole di chiusura, come un candido e casto bacio di commiato.
È in quelle note che la musica incontra le parole, e la voce accompagna dolcemente ai versi finali l’ascoltatore in quel semplice paradigma musicale che si ritrovano l’incontro tra la poesia e la passione per una giovane donna .
Viene descritta solo la sua bocca ma già si vedono i capelli scuri lasciati liberi sul viso, la sua camicia bianca con un colletto di pizzo che nasconde il suo collo ma che esalta il particolare di quella bocca vermiglia… quella vucchella tanto desiderata e dispensatrice di piccoli casti baci.
L’armonia è molto semplice e la voce del cantore l’accompagna e la riempie dolcemente
La musica dell’anima che mi sorprende ogni volta e nello stesso tempo mi stimola a ricercare e trovare il forte legame che intercorre tra la melodia e le parole come un gioco di scatole cinesi dove note, testo, esecuzione ma anche l’anima dell’ascoltatore si mischiano, si confondono e si disintegrano.
Cosa resta nella memoria dell’ascoltatore ?
Quando ricordiamo una canzone canticchiamo nella nostra mente il ritornello e per incanto riemergono alla memoria le parole, il luogo dove l’abbiamo ascoltata, la persona al nostro fianco … e così per magia le nostre narici si allargano quasi a volere catturarne gli odori nel ricordo dell’istante, i nostri occhi si socchiudono e la nostra vucchella si apre ad un sorriso trasognante.
Parole, musica, storia ci accompagnano mentre ci allontaniamo dal museo, uscendo da quel portone, attraversando le strade di quel borgo per raggiungere il lungomare per gustare anche con il palato attraverso il cibo l’atmosfera che ispirò Tosti e D’Annunzio a scrivere insieme una delle ariette da camera che oltrepasserà per sempre il tempo e lo spazio.
Dedicato alla memoria di Francesco Sanvitale Direttore dell’Istituto Nazionale Tostiano