Le Strisce non Hanno paura di guardaci dentro
Ci sono storie che non sono comuni, storie che rendono speciale chi le vive e sanno rendere felici anche le persone che incrociano per caso il loro cammino.
Ci sono milioni di ragazzi che hanno un sogno e provano a farsi strada in un mondo che spaventa tutti. Bisogna senza dubbio avere talento, ma a volte non basta. Raccomandazioni e conoscenze sembrano essere oggi la principale prerogativa per avere successo, in qualsiasi campo, anche se si parla di arte e di musica. Ed è per questo che quando incontri chi ce l’ha fatta da solo non puoi che essere contenta e onorata di stringere quelle mani che hanno duramente lavorato. Infatti è incrociando lo sguardo di Andrea, il chitarrista della band, mentre mi ringrazia di essere stata al loro concerto, che mi sento felice per la loro storia e di essere stata lì, a far parte di quel mucchio di teste cantanti al di sotto del palco che si divertivano da matti. Ma in fondo in questa storia non c’entro assolutamente niente, o almeno, da fan, sono solo un puntino marginale di quel successo che sta prendendo forma. Ma non vi ho ancora presentati? Loro sono Le Strisce.
Una volta il mio ragazzo, all’inizio della nostra relazione, mi disse che sarebbe andato a TRL (programma che seguivo su Mtv ) con Le Strisce. “Oh come non conosci Le Strisce? Ti ricordi di Raffaele? Quel mio vecchio amico… te ne ho già parlato mille volte… E’ il batterista del gruppo… vado a Roma con loro…” Da allora sono passati circa sei anni, e alcune delle loro canzoni hanno segnato molti dei miei momenti più importanti. Come quando partii da Napoli, e mi ritrovai in un paese piccolissimo, da sola, senza conoscere nessuno, e lì avrei dovuto passare almeno tre anni della mia esistenza. Mi ritrovai la prima sera chiusa nella mia fredda e nuova stanzetta, sotto le coperte a piangere ascoltando “Lontana”. Il tempo però non si è fermato, e neanche loro. Le canzoni si sono susseguite veloci, sono cambiate, maturate, sentivo che stavamo crescendo insieme. E da “AscoltaQuestoGruppoSonoForti” sono passata a “SabatoSuonanoLeStrisceANapoliDobbiamoAssolutamenteAndare”. La loro storia è meno banale di quella di una ragazzina con le cuffiette del lettore cd nelle orecchie.
Sono partiti da una pagina MySpace con solo due canzoni. E dopo il discreto successo avuto sul web riescono ad ottenere un contratto con l’etichetta EMI MUSIC Italy con cui hanno pubblicato un EP e due album. Grazie al battage virale, Le Strisce hanno trovato anche un fan d’eccezione: Cesare Cremonini, che li ha invitati a suonare nel suo Tour 2012 che ha toccato i Palazzetti dello Sport di tutta Italia. Il 26 Settembre 2014 è uscito “Hanno paura di guardarci dentro”, il loro terzo album, davvero bellissimo! Davide Petrella, il cantante, intanto ha collaborato in veste di co-autore a sette canzoni dell’ultimo album di Cesare Cremonini, “Logico“, tra cui “Logico#1“, che ci ha accompagnato per tutta l’estate. Ma non si sono fermati qui. In occasione della festa della repubblica il MYICA (Montreal Young Italian-Canadian Association – associazione che vuole essere un punto di incontro tra l’Italia tradizionale e quella di oggi), sono stati invitati per l’appunto a Montreal per fare da colonna sonora ai festeggiamenti con la loro musica. Dopo il viaggio intercontinentale hanno fatto rientro (musicalmente parlando) a Napoli con il concerto a cui ho partecipato sabato 24 ottobre al Lanificio 25. Un ritorno sui palchi della loro città col botto, un concerto davvero fantastico, che aspettavo già da un po’. Si è bevuto, saltato, cantato, e in alcuni momenti anche pogato, insomma, tutto ciò che rende davvero Rock un concerto Rock. Più di seicento persone, Sold Out, per quel gruppo che si sta facendo sempre più strada nel mondo della musica e che mi ha regalato una serata davvero unica. Due ore filate, senza nessuna pausa, le ho cantate tutte, le nuove e le vecchie, ovviamente a squarciagola. “Londra“, “Valentina“,” Fare il cantante“, “L’ultima Sigaretta” “Beat Generation“, una romanticissima “Vieni a Vivere a Napoli” in acustica…
Riascolto a ripetizione l’ultimo cd aspettando il prossimo live e le nuove canzoni, intanto approfitto di questo modesto articolo per augurargli un banale ma sincero ad maiora!
(“Hanno paura di guardarci dentro”, Suonivisioni Records, potete trovarlo su iTunes, Amazon o anche su YouTube e Spotify se volete solo ascoltarlo)
A sì giusto, la canzone… Be’ sono davvero indecisa su quale pubblicare per la mia rubrica, ammetto di avere tante preferite e scegliere mi è troppo difficile, ora prendo un bel respiro e decido… 3, 2, 1, ecco a Voi :
Sindrome di Stoccolma – Le Strisce
Se vedo che hai paura sarà una notte magica
Se scegli tu la fine, sarà veloce o tragica
E non è così per te
Lo sai di corpi nudi ne ho già scavati ventitre
Nessuno è più tornato ma adesso io non so perché
Non è così per te..
E poi ti guardo negli occhi e ti trovo meravigliosa su quel pavimento
Gradisci qualcosa da bere?
Che strano accento che hai, di dove sei?
Da dove vieni?
Raccontami la tua storia che sembri fatta di luce per un pazzo sociopatico come me
Se non so spiegarmi perché non riesco a farti del male
Se una ragione non c’è cosa ne faccio di te?
Se non posso lasciarti andare tu non ti muovere
E’ davvero un peccato che tu non abbia mai sentito parlare della sindrome di Stoccolma
Se vedo che hai paura sarà una notte magica
Se scegli tu la fine, sarà veloce o tragica
E non è così per te..
E poi ti lego le mani e ti trovo meravigliosa
Mettiamo su un disco, Sinatra ci porterà via prima che arrivi la polizia
E non sono sempre stato così, avrei voluto conoscerti prima di tutto questo
Se non so spiegarmi perché non riesco a farti del male
Se una ragione non c’è cosa ne faccio di te?
Se non posso lasciarti andare tu non ti muovere
E’ davvero un peccato che tu non abbia mai sentito parlare della sindrome di Stoccolma[youtube http://www.youtube.com/watch?v=BD2qEcnGSLo]