Lady Macbeth la lady di sangue
Lady Macbeth è la vera protagonista della decima opera di Giuseppe Verdi.
Lady Macbeth non ha un nome proprio è la Lady sulla quale sia William Shakespeare che il compositore di Busseto incentrano il dramma.
Per interpretare il ruolo di Lady Macbeth si narra che Verdi, per la prima dell’opera, dicesse che la Lady dovesse avere voce sgradevole e strisciare sul palcoscenico con caratteri più da demone che da donna.
In realtà Lady Macbeth è una donna sola e infelice alla quale viene negato il piacere di essere madre e così cerca di colmare questa mancanza attraverso la scalata al potere e, per raggiungerlo, non quantifica le conseguenze di questa sfida. Paga con la follia e la morte il suo accanimento contro i rivali. Lady Macbeth non ha un nome proprio è la Lady sulla quale sia William Shakespeare che il compositore di Busseto incentrano il dramma .
Il delitto genera fantasmi e i fantasmi la inghiottono. Le streghe si fanno beffe degli uomini e la Lady è la prima ad essere beffata, più di suo marito.
Verdi ha dato particolarmente importanza ad alcune scene nell’opera che saranno determinanti per delineare anche attraverso la musica i personaggi e l’atmosfera nella quale il dramma si accresce. La prima scena è quella della paura di Macbeth, dopo aver ucciso il re Duncano. Macbeth è confuso e spaventato e sua moglie, con modi sprezzanti, lo incita a essere orgoglioso dell’atto compiuto. Il terrore dell’uomo per il delitto commesso, il rimorso e la spietata imperturbabilità della donna è interpretata magnificamente nella musica con l’uso di violini che con le sordine riproducono una sorta di mormorio mentre i violini primi e il corno inglese continuano la melodia pianissimo. Ancora una volta l’opera lirica traduce in musica l’animo umano delineando con i registri vocali la psiche.
Dal duetto traspaiono le due diverse psicologie: Macbeth è fatalista, un personaggio debole che compie le azioni come guidato da una mano superiore; Lady Macbeth è determinata, vuole intervenire sul fato e manovra le circostanze in questa direzione.
La terza scena è quella del sonnambulismo della Lady: la fine del dramma, i conflitti interiori e un’ambientazione sovrannaturale s’impossessano della donna facendola cedere per la prima volta.
Nelle ultime battute dell’opera Macbeth si aggira preoccupato per le sale perché sente che l’ora della battaglia è vicina ormai è sopraffatto dal destino e alla notizia della morte della moglie comprende che la vita non ha più nessun senso per lui.
Fuori intanto la foresta di Birnam inizia a muoversi e l’esercito di Malcolm avanza.
Macbeth si fida ormai solo di se stesso afferra la spada ed entra in battaglia. Qui si trova di fronte a Macduff. Macbeth gli grida: “Nessun nato di donna può trafiggermi!” Macduff replica che è nato col forcipe. Macbeth muore e Malcolm figlio di Duncano sale al trono.
Lady Macbeth è il personaggio psicologicamente sfaccettato e spietato ma al tempo stesso fragile e compassionevole. È lei a spingere Macbeth, di per sé ignavo, verso la serie di efferati delitti che lo portano al trono.
Ancora una volta l’opera lirica traduce in musica l’animo umano delineando con i registri vocali la psiche.
Dolce e morbida, ad esempio, la voce del soprano che deve interpretare Gilda nel Rigoletto mente qui Verdi ha affidato il ruolo ad un soprano drammatico di agilità. Alla cantante sono richieste potenza e agilità insolite, una notevole estensione, tenuta nel registro grave e una tecnica inappuntabile,basti pensare al re bemolle sovracuto nella scena del sonnambulismo, da eseguire “con un fil di voce“. Se si eccettua l’aria del primo atto « Vieni! t’affretta », con la brillante cabaletta « Or tutti sorgete », la sua musica ha un tono lugubre e inquietante.