Trovare i marziani? La speranza c’è
Finalmente un po’ di speranza di trovare i marziani l’abbiamo. Gli scienziati hanno trovato dei sali che si formano solo in presenza di acqua lungo delle strisce scure segno del passaggio della medesima. Acqua che sgorga, chissà da dove, soprattutto nel periodo estivo marziano. Già ne era stata indicata una quota ghiacciata ai poli del pianeta rosso quasi fratello. Magari si troverà solo un batterio verde, ma finalmente il tanto atteso essere vivente verdognolo sarà una realtà. Che poi potrebbe essere un progenitore. Visto che, tra le teorie, c’è anche quella che la vita sia arrivata proprio da lì, attraverso rocce scagliate nello spazio e arrivate, inattese ospiti, qui sulla nostra beneamata Terra. Non si osa immaginare che cosa questa ipotetica realtà comporterebbe tra evoluzionisti e creazionisti.
Gli uni griderebbero al trionfo della panspermia, gli altri invece trarrebbero soddisfazione nel vedere che fu il creatore a immaginare e realizzare i batteri, anche se avrebbe qualche colpo la teoria della nascita dell’universo nell’ottobre di 4004 anni fa (calcolo eseguito seguendo a ritroso i profeti della Bibbia). Comunque tra qualche anno ci faremo anche questa giratina su Marte, non con i rover ma con gli umani, per andare a conoscere eventuali parenti. E anche lì avremo le solite lagnanze, come si ebbero sulla Luna. Le intrusioni su satelliti e pianeti tolgono il romanticismo ai corpi celesti. Complottisti a parte, che ovviamente dimostrerebbero in modo inoppugnabile che su Marte non ci saremo mai stati, come fu una truffa l’allunaggio di Neil Amstrong. E’ comunque motivo di grande conforto sapere che, a dispetto della scienza, degli scienziati, delle scoperte, gli umani restano sempre uguali e ripetitivi. Come si dice oggi con espressione abusata, dei veri punti di riferimento.