Ricomincia il percorso
Ricomincia il percorso. Torni a casa oggi. Quella casa che non vedi da mesi ma che ricordi in ogni dettaglio, ogni angolo, ogni crepa, ogni difetto. Quella casa che spesso ti sta stretta ma che negli ultimi tempi avevi iniziato a ricordare come la più magnifica delle reggie. Ricomincia il percorso perché ne hai appena terminato un altro, nato male, iniziato più per necessità che per giusta valutazione. Tra le tante ragioni anche quella di cambiare aria, cambiare gente, cambiare i suoni, per disintossicarti. Si è rivelato subito una prigione e ci hai messo tempo prima di tentare altre carte. La vita è davvero un gioco, temibile e spietato, spesso pericoloso. Non ti era chiaro cosa fare. Correvi il rischio di ritornare comunque in quel giardino chiuso dal quale volevi scappare. La quotidianità si muove su regole non scritte, su un numero di variabili non calcolabile, sull’azzardo. Hai fatto le tue mosse cercando di mettere insieme bisogni primari e libertà unendo le cose in un compromesso accettabile, ma duro da mantenere in piedi.
ci si ritrova all’ultimo giorno come alla fine di una corsa, quando ti rendi conto che anche nei momenti in cui tutto ti faceva pensare di non avere più fiato per continuare, in realtà i polmoni erano ancora belli pieni, allenati allo sforzo, regolari nel loro moto scandito da contrazioni ed espansioni
Il percorso è finito oggi e come spesso accade ci si ritrova all’ultimo giorno come alla fine di una corsa, quando ti rendi conto che anche nei momenti in cui tutto ti faceva pensare di non avere più fiato per continuare, in realtà i polmoni erano ancora belli pieni, allenati allo sforzo, regolari nel loro moto scandito da contrazioni ed espansioni. Ci priviamo delle energie per uno strano meccanismo neuronale, un sistema a sé che la coscienza, quella più in superficie, non riesce ad imbrigliare. Un nemico che portiamo nella parte più profonda, sconosciuta, insondabile dei nostri corpi, un antagonista, un nostro doppio oppositivo, persuasivo fino allo sfinimento, dotato di un potere distruttivo che satura ogni singola cellula, che chiede solo resa incondizionata, e non importa se il prezzo da pagare sia stellare.
In tanti provano a definirlo questo lato oscuro, la letteratura clinica ne è zeppa. Non saprei, non sono un medico, ma a me viene da pensare che sia semplicemente la morte, dopotutto nasciamo con un preciso corredo genetico che la prevede. Chi di noi non ha paura della morte? Chi di noi non immagina almeno una volta come sarà quell’istante in cui si dovrà travalicare la dimensione dell’essere vivi per entrare in quella in cui tutto sarà immoto? Nessuna pompa cardiaca a spingere il sangue in circolo, nessun pensiero, nessuna ossigenazione delle cellule, nessun rinnovamento. Nulla, l’imperfetta macchina umana semplicemente smetterà di funzionare. Tutti i suoi processi immobilizzati, non ci sarà bisogno di energia da trasformare attraverso complesse reazioni chimiche. Sarà un enorme silenzio e la morte potrà finalmente riposare. Lei è nel profondo, sente ogni cosa: il battito del cuore, i pensieri, le risate. Lì dentro rimbomba tutto, il fracasso la disturba. E giorno dopo giorno scava, ti rende schiavo dei tuoi stessi stati d’animo, ti impedisce di vedere lontano, ti atterrisce.
Oggi ritorni a casa e non sarà un punto di arrivo. Ci ritorni per cominciare di nuovo, ma stavolta hai vinto tu, nessuna entità oscura ti ha messo al tappeto
Oggi ritorni a casa e non sarà un punto di arrivo. Ci ritorni per cominciare di nuovo, ma stavolta hai vinto tu, nessuna entità oscura ti ha messo al tappeto. Ti porti in premio una forza finora sconosciuta, riesci a guardare altrove. Conosco le sensazioni di cui mi hai parlato, di quando hai guardato quei luoghi con gli occhi di chi sta per lasciarli. Ti sono sembrati diversi, hai provato uno slancio di affetto. Dopotutto ciò che vedevi era bello, bello davvero, erano i tuoi filtri opachi a non permetterti di accorgertene. Hai provato tenerezza per quello che eri prima di arrivare, per un sé che sai non esistere più, lasciato indietro per i gran salti che hai fatto, per le parole che hai scambiato, per i pensieri che hai condiviso, per la conoscenza di te che hai acquisito, per il valore che ti hanno attribuito senza che lo chiedessi.
Oggi ritorni a casa, ricominci un percorso, sceglilo con slancio, sceglilo per istinto, premiati perché lo meriti. Lascia le valigie e inizia a camminare. Io sono già per strada che ti aspetto!