Fare la spesa coi coupon, vero affare?
In principio fare la spesa coi coupon era solo un programma televisivo sdoganato, manco a dirlo, dagli Usa. Oggi è una più o meno triste realtà italiana. Certo, coi tempi che corrono risparmiare sulla spesa è una bella mossa, ma quando si sfiora il patologico forse è bene fermarsi un momento e capire in che direzione si sta andando.
Ho seguito tante volte Pazzi per la spesa e giuro che mi fanno paura, dico sul serio. Gente che passa intere giornate a ritagliare coupon, che si compra stampanti a colori e taglierine professionali, che mette tutta la famiglia a ritagliare, come in una catena di montaggio, non può essere normale! Mi rifiuto di credere che siano persone dotate ancora del dono della ragione.
E per cosa poi? Per riempire dispense che sembrano l’armadio di Olivia di Braccio di Ferro, con i prodotti tutti sistemati in fila, in ordine di colore, di altezza e, ovviamente, di scadenza. Non so, mi ricordano un eccelso Dustin Hoffman in Rain man.
Si, lo ammetto, potete anche dirmelo, mica mi offendo. Sono cattiva. Ma loro non sono normali. Torniamo al punto iniziale. Questo delirante virus di fare la spesa coi coupon è sbarcato sulle coste nazionali, espandendosi nell’entroterra e valicando la dorsale appenninica. L’italica passione per la spesa non è come quella americana. Nossignore. Scordatevelo, care massaie che tutto potete. Mettetevi l’anima in pace perché non vedrete mai il vostro conto della spesa scendere a zero; potrete però ottenere risultati soddisfacenti, mettiamola così.
Bene, curiosi? Vediamo come funziona il sistema italiano. Intanto, per cominciare, il lavoro inizia al PC. Esistono diversi siti (come ad esempio Turbosconto.it) ai quali ci si può iscrivere e che quotidianamente mettono a disposizione un certo tot di buoni sconto su diversi prodotti. Poi si devono racimolare tutti i volantini di tutti i supermercati o discount della zona, e già questo diventa un lavoro. Si fa poi un controllo incrociato delle varie offerte e dei coupon a disposizione e si compila un vero e proprio piano di battaglia.
Penna alla mano e foglio di excel, le più organizzate e tecnologiche vanno di smartphone, dove si scrive una lista della spesa mirata e studiata sulle offerte. Si capisce che non è un lavoro per persone normali. Bisogna avere una buona dose di pazienza, un’inclinazione naturale verso la matematica, un discreto fiuto da faina per gli affari e dei figli come minimo maggiorenni, perché mi viene difficile da capire come si possa fare tutto questo lavoro se si hanno figli piccoli. Io col mio riuscivo a malapena a pulirmi casa e fare da mangiare tenendolo legato sulla schiena col mei tai.
Giuro che ho visto cose che non si possono descrivere con il solo argomentare: ci vogliono le foto! No, vi prego, spiegatemi a cosa serve fare la spesa coi coupon per avere una roba come ottanta pacchi di assorbenti con le ali? Forse che devono essere liberati e migrare verso le regioni più calde? Eppure io le ho viste quelle scatole nei carrelli, lo giuro! E solo perché erano in super sconto che coi super coupon costavano la bellezza di ottanta centesimi! Non lo so, a me queste cose inquietano non poco.
E vogliamo parlare dei gruppi a tema sui social? Ce ne sono diversi, basta fare una piccola ricerca. Lì si trovano consigli, suggerimenti (e fin qui tutto bene) e foto. Foto borderline. Fanno a gara, capito? Fanno a gara a chi è più bravo. God save the queen. Per dimostrare la propria abilità nel risparmio comprano qualsiasi cosa sia in offerta e costruiscono interi muri di flaconi di detersivo dall’Inci raccapricciante, che poi quando li prelevano dalla dispensa devono subito rimpiazzarli, si sa mai che resti un buco ameno tra un flacone e l’altro. Brividi.
Ma forse sono io che non capisco nulla e mi limito a fare la spesa secondo ispirazione. Non fare mai la spesa a stomaco vuoto che spendi di più! Mi dice sempre mia madre. Onestamente me ne frego.
Vado quando vado e non aspetto le tre ore canoniche per la digestione.