Il viaggio di Video
Se oggi il mondo dalla Luna appare grande come una noce, tanto tempo fa era piccolo come un chicco di grano.
C’erano solo due villaggi sui due opposti emisferi: uno si chiamava Die perché la gente che lo abitava dormiva col giorno, l’altro Noctu perché lì si dormiva la notte.
Un giorno, mentre tutti dormivano, Video, un giovane irruento ma ben voluto dalla sua gente, si svegliò e lasciò Noctu in cerca di avventure.
Camminò per poche ore allontanandosi dalla sua tenda e raggiunse per caso l’altro villaggio.
Prima che Video giungesse a Die si fece giorno.
Il giovane fu tentato di fuggire di fronte a quell’orrenda visione: gli abitanti dormivano nudi nelle loro amache mostrando apertamente tutte le deformità del loro corpo; bozzi purulenti al posto dei capelli, occhi senza palpebre rossi come il sangue, gobbe, peli, sudore.
I loro peccati deformavano irrimediabilmente il loro aspetto.
Video, mosso a pietà, decise di incaricarsi di un gravissimo fardello: avrebbe estirpato tutto il male da quelle persone accogliendolo dentro di sé.
avrebbe estirpato tutto il male da quelle persone accogliendolo dentro di sé.
Per lunghi mesi nessuno lo vide.
Di giorno si adoperava a Die, strappando tutte le impurità dai villani che dormivano, la notte tornava a casa per riposare, mentre la gente di Noctu già dormiva.
Solo, si interrogava senza darsi risposta su uno strano caso: ogni volta che tornava alla casa dei deformi, un piccolo cimitero che era sorto lì di fianco si faceva sempre più gremito di croci.
Una volta, troppo stanco dai continui viaggi e appesantito dal gravoso impiego, decise di riposare qualche ora in più. Gli fu impossibile.
La luna e le stelle lasciarono al sole il suo posto nel cielo e le grida degli abitanti di Noctu svegliarono Video: la sua amata, i suoi amici, i suoi fratelli, i suoi genitori, tutti piangevano e lo additavano urlando.
Spaventato e senza capire scappò via guardando dritto davanti a sé.
Appena fu abbastanza lontano dal rumore, si voltò e fu colto dalla disperazione.
Il sole disegnava per terra la sua ombra: bozzi, gobbe, persino delle ossa acuminate sporgevano dal suo torace. Era diventato un mostro.
Con l’angoscia alle spalle continuò a correre verso Die in cerca di aiuto e lì, una volta arrivato, non lo accolsero a braccia aperte: nessuno gli disse grazie, nessuno gli era riconoscente per tutto il suo impegno, nessuno lo ammirò per il coraggio e per il duro lavoro.
Appariva solo come un mostro che nessuno conosceva e fu cacciato via per la seconda volta.
Video non aveva più un posto nel mondo.
Per sette giorni vagò a braccio con la sua sofferenza immane in cerca di pace, trascinandosi tutto quel peso.
Le forze lo stavano per abbandonare quando giunse ai piedi di una collina che si ergeva davanti a lui.
Salì fino in cima trovandosi di fronte a un’oasi verde che incorniciava uno stagno cristallino; lì un vecchio con la barba lunga color dell’argento immergeva i suoi piedi e giocava con l’acqua.
Video gli si avvicinò e fu speranzoso quando capì che l’uomo non aveva intenzione di fuggire alla vista di quel mostro orrendo; gli si inginocchiò al fianco e chiese aiuto senza proferire parola.
“Ti sei autoproclamato salvatore, non è vero?” accompagnò alle sue parole un sorriso compassionevole. “Perché credi che siano sorte tante croci di fianco al villaggio?”
Video restava in silenzio.
“Ti sei impegnato tanto per fare ciò che era giusto ma ti sei chiesto se quello che è giusto per te, sia giusto anche per gli altri? Credi di conoscere la verità? Credi di aver fatto il bene di quelle persone? Prima del tuo arrivo a Die, la gente era deforme ma nessuno se ne accorgeva, erano sereni e andava bene così. Poi hai iniziato a curare le persone perché avessero un aspetto simile al tuo, senza che nessuno ti avesse chiesto alcun aiuto; così di notte in notte, hanno avuto inizio le dispute: si svegliavano e non erano più tutti uguali. Hanno cominciato ad avere gli uni paura degli altri, hanno iniziato a combattersi, a uccidersi a vicenda.”
Il giovane deforme prendeva consapevolezza e piangeva.
“Ora è tardi per rimediare al male che hai procurato ma sei ancora in tempo per salvare te stesso e chi vive ancora.”
Il vecchio saggio immerse un’ampolla nello stagno e vi raccolse alcune lacrime del giovane.
“Porta questa pozione agli abitanti di Die e versane una goccia nelle loro bocche mentre dormono perché possano tornare al loro primo aspetto. Quando tutti saranno di nuovo salvi, torna e immergiti nello stagno: ne uscirai purificato e potrai tornare dalla tua gente.”
Così fece Video, ricolmo di gratitudine.
Da quel giorno Die tornò al suo equilibrio, Noctu riaccolse il suo figlio pentito e sul mondo fu restaurata la serenità.