È scoppiata la pace
Le guerre scoppiano, sì. Ma può scoppiare anche la pace? Teoricamente no. Penso al proverbio secondo cui la foresta che cresce non fa rumore ma l’albero che cade sì. L’albero che cade è la guerra che distrugge ed è il rumore delle bombe. Ma la foresta che cresce in silenzio, non è forse immagine della pace che avanza discreta?
Un parere diverso è quello di Igiaba Scego, che nel suo ultimo romanzo, Adua, scrive:
“Nessuno mi aveva detto che “pace” è, di fatto, una parola ambigua. Nel 1991 è scoppiata la guerra civile nel mio paese. Nel 2013 sta scoppiando la pace. Hip hip hurrà! Business è diventata l’idea fissa di tutti i somali.”
Allora mi è venuta in mente un’immagine di pace assai più sfaccettata, più subdola, una pace forzata, una pace a stelle e strisce. Mi sono risuonati nella memoria quei motti come “esercito di pace” e quant’altro. Quell’ottimismo obbligato, quel sorriso stampato che dice che va tutto bene anche se non va bene, anche se non va diversamente da quando si era in guerra.
Adesso alla domanda: può scoppiare la pace? Rispondo quindi di sì. Ma lo dico con rammarico, perché se la pace scoppia non è una pace vera. E allora no, la vera pace non scoppia.
Le cose belle restano discrete, non sgomitano per farsi spazio. C’è la bellezza spiazzante, ma anche quella umile e quasi nascosta del fiore che cresce.
E per il palato, si può fare un discorso analogo?
Un sapore che irrompe in bocca, che non passa inosservato, che sgomita per farsi spazio e quindi a suo modo scoppia è, a mio parere, quello di un piatto che ho cucinato di recente.
Pollo egocentrico all’ananas e zenzero
Ingredienti:
Petto di pollo
Ananas
Zenzero
Olio
Salsa di soia
Aceto
Zucchero
Cipolla
Peperoni
Peperoncino in polvere
Spaghetti di riso, o di soia
Lasciate marinare il pollo con salsa di soia, aceto, zucchero, olio, zenzero grattugiato e l’ananas a pezzi per un’oretta almeno. Soffriggete la cipolla in una padella, aggiungete poi l’ananas e i peperoni ed attendete che inizino a cuocersi. Alla fine ponete nella padella anche il pollo e cuocete a fuoco vivace. Aggiungete un po’ di peperoncino secondo i gusti. A parte lessate gli spaghettini e, una volta lessi, saltateli in padella insieme al resto fino a che risultino amalgamati.
Probabilmente a farla da padrone, a sgomitare per prevalere qui è il sapore prepotente dello zenzero.
Il sapore dello zenzero che scoppia fra le fauci golose di chi decide di preparare questo pollo egocentrico. Però se non si parla di guerra e di pace ma di sapori più o meno marcati, il contesto si fa assai più innocuo e allora sì, possiamo lasciare anche che lo zenzero la faccia da protagonista senza paura di rimetterci qualcosa.