Ragazza dai capelli blu
Ragazza dai capelli blu ti incontro ogni giorno all’andata o al ritorno, su una metro che a volte somiglia ad un camion di bestie pronte al macello.
Facce stanche alle otto di mattina, facce stanche e afrori alle sette della sera, quando dal finestrino il sole si diverte ad illuminare le nostre occhiaie, le nostre rogne e i tuoi capelli blu.
Ragazza dai capelli blu, con i jeans corti e le calze velate nere, cosa fai? Studi? Non lo so, hai un quaderno con te scritto fitto fitto ed io vorrei tanto leggere cosa raccontano quelle righe, quali materie ti appartengono e se sono materie che si insegnano a scuola, hai i capelli blu, per me potresti venire da un altro pianeta, dove tutte le donne hanno i capelli blu e tutti gli uomini ce li hanno gialli, non biondi, gialli e vengono fuori tanti bambini dai capelli verdi, ma a volte anche la natura aliena è strana e li fa uscire fuori rossi e ci si chiede come faccia ad uscire fuori il rosso dal blu e dal giallo e tutt’ora resta un mistero e magari in questo pianeta si canta un’antica canzone che si chiama “Tammurriata rossa”.
Mi perdo in mille pensieri mentre guardo quel grande libro aperto sulle tue gambe che sfogli tra una fermata e l’altra, con le cuffiette nelle orecchie, assorta anche tu come tutti nella propria vita che sfreccia sulle rotaie di un treno sotterraneo, ma sono troppo lontana per vedere di cosa parla quel libro, quale lingua racconta, quali storie nasconde, quali noiosissimi esercizi di inglese sei costretta a fare o quali equazioni dover risolvere.
Sei assorta e non ti accorgi di me che sto scrivendo di te.
Perché tu tra mille persone, mille donne e mille uomini tutti diversi, anche con capelli più bizzarri dei tuoi, o senza capelli, con le orecchie giganti e il naso minuscolo, la bocca rifatta e il naso a patata?
Perché quei capelli mi ricordano il mare, o meglio una sirena, anche se non sei sinuosa come una creatura marina partorita dalle leggende e dalla mente di mille marinai impauriti dalla vastità dell’oceano in tempesta, ma io mi
immagino che questo treno ci porti giù nel tuo castello fatto di conchiglie e corallo e che la prossima fermata non sia “Colosseo”, ma “Sotto il Mare”, che vien voglia di controllare sotto il sedile per vedere se c’è una bombola ad ossigeno ed una maschera, o magari una volta varcata quella porta il nostro destino è di diventare pesci?
Tu tra mille, perché quando ti guardo penso alla Fata Turchina, anche se lei non era bluette, o forse sì e Walt Disney si è divertito a renderla biondo platino? Non importa, quei capelli fanno venire voglia di esprimere un desiderio, di arrivare prima a casa, di tornare indietro e rivivere la giornata in modo diverso, di non aver detto una bugia o magari di averla detta meglio, uno il naso lungo se lo deve pur meritare, solo per venirti a chiedere un magico perdono, che solo una fata può dare.
Qualcuno dovrebbe scriverci una canzone sui capelli blu, che nel 2015 le Lisa non hanno solo gli occhi di quel colore.
In questo pomeriggio che sa già un po’ d’autunno, mi ricordi i primi giorni di scuola, pochi compiti, niente pensieri, correre pur stando fermi, mi ricordi la voglia di tingermi i capelli e la paura di farlo perché sennò la gente cosa pensa, mi ricorda le mie ridicole punte tinte di blu che nel giro di una settimana virarono al giallo.
Ragazza dai capelli blu, spero di incontrarti ancora, tra dieci anni, ché cento mi sembrano troppi, ancora con questa chioma di quel colore che sembra un pigmento nella vetrina di un negozio di belle arti, magari vestita stretta in un tailleur aziendale o tenendo per mano un bambino che non avrà i capelli blu e neanche verdi.
Ragazza dai capelli blu con gli occhi truccati di nero con una virgola all’insù, continua a scegliere ogni giorno di che colore essere, come si sceglie una maglia o un pantalone la mattina prima di uscire.
Ragazza dai capelli blu, torneremo ad incontrarci e se dovessi notare che ti guardo non prendermi per pazza o bacchettona, la mia è solo invidia, per i tuoi capelli blu.