Irregolari
Le ho visto gli occhi tristi, ancora, e allora gliel’ho detto: basta cara amica, hai già dato, è ora di farla finita con gli irregolari. Lo so, a voi donne per qualche arcano motivo piacciono sempre questi tipi un po’ strani, ma tu smentisci i luoghi comuni. Dacci un taglio agli artisti molta sregolatezza e poco genio. Creativi, brillanti, simpatici ed empatici, capaci di slanci con cui ti arrivano sin dentro l’anima e più in fondo ancora, capaci con una parola, una risata, una musica, di cambiarti il sapore di una serata, o di una vita; ma incapaci di essere affidabili. Incapaci di esserci quando serve a te, ogni singolo istante, di esserci quando è necessario, non solo in base alla loro ispirazione o alle loro voglie.
Capaci della più emozionante generosità, di cogliere al volo di cosa hai bisogno in quel preciso attimo senza che tu abbia neppure proferito parola. Capaci di strapparsi il cuore a morsi e dartelo ancora pulsante, in un momento; ma incapaci di stabilità, per se stessi e per gli altri.
Capaci di strapparsi il cuore a morsi e dartelo ancora pulsante, in un momento; ma incapaci di stabilità, per se stessi e per gli altri.
Non sono uno esperto in buoni o saggi consigli, ma stavolta mi dia retta, mia amica dagli occhi tristi. Basta con quelli che stanno svegli la notte, dormono poco e sono irresistibili, autentici, brillanti, a volte geniali. Ma poi di giorno, sotto il sole, nella quotidianità, cercano quei se stessi di poche ore prima, non si ritrovano e sembrano anime vaganti e svogliate, capitate per sbaglio in una vita che non gli appartiene.
Alieni ad ogni forma di inquadramento, tutto quello che è appena poco più definito di un cielo aperto dall’orizzonte infinito, è per loro un insopportabile limite alla libertà.
Da adesso in poi, accurata selezione e viva gli inquadrati, i ragionieri, i metodici, quelli che coi voli pindarici gli si squaglia la cera in testa al solo pensiero, quelli che Peter Pan è solo un film o un’attrazione a Disneyland, quelli che ufficio, casa, corsetta, petto di pollo e insalata, che se li ferma la Stradale al test risulteranno sempre uno zero virgola sotto il massimo di alcool consentito. Quelli che pagano puntuali il bollo e il canone, non prendono multe e se le prendono non le lasciano mai scadere. Quelli, però, che la batteria è sempre carica, il cellulare non è mai spento e quando li cerchi li trovi e soprattutto sai sempre dove sono. Quelli che sono fedeli qualche volta anche a qualcos’altro oltre se stessi: no, non in amore, che lì tradiscono anche loro, ma almeno non vanno sempre in cerca di qualcuno che li salvi.
Ho detto alla mia amica: basta con gli irregolari, che a forza di rifuggir la noia diventano noiosi loro stessi. Basta anche con me, se è il caso. Che non sono manco artista, solo irregolare e incostante, dormo poco e di sognare a occhi aperti non ho più l’età. Tra l’altro, anche così, è un pezzo che mi son venuto a noia da solo lo stesso. Ma studierò da ragioniere e finalmente saprò far di conto anch’io, un giorno. Tappezzerò ogni cosa di post it, così smetterò di dimenticare impegni presi e compiti da fare, sarò sempre puntuale, imparerò a pianificare, smetterò di perder tempo e di essere inconcludente e forse, prima o dopo, diventerò un campione di efficienza, finalmente!
…basta con gli irregolari, che a forza di rifuggir la noia diventano noiosi loro stessi
Un giorno, incontrerò qualcuno che rivedendomi mi dirà complimenti, sei cresciuto finalmente, lo sapevo che potevi farcela, poi si volterà di spalle e scomparirà, nello stesso modo in cui era riapparso. Camminerò, regolarmente, lungo il percorso che senza deviazioni né inutili perdite di tempo seguirò ogni giorno da casa al lavoro e da lavoro a casa; se ogni tanto mi sentirò solo, cercherò qualcuno con cui parlare, ma non si fermerà nessuno, come fossi invisibile. Meglio così: non ho tempo da perdere, io, in chiacchiere inutili e inefficienti.