Analisi del sangue
E poi gli chiese: Quanto mi ami? Tanto, le rispose. No, voglio proprio una misura, cosa vuol dire tanto? Il tuo amore lo devi misurare, ho bisogno di sapere quanto spazio occupa, o semmai quanto pesa, quanto è alto, Voglio sapere quanto impegna il tuo corpo, voglio le analisi del sangue, ecco sì, le analisi, voglio il tasso del tuo amore per me come si fa per il colesterolo. Voglio che i tuoi valori siano sballati, al di sopra di ogni limite. Con tanti scienziati al mondo nessuno ha scoperto una proteina, un enzima, un so cosa che sia misurabile? Analisi del sangue per scoprire il tasso di innamoramento, questo ci vorrebbe. Sparlava quando la giornata si concludeva bene, quando il tempo a disposizione era senza scadenza. Nessun orologio da sbirciare nervosamente, nessun impegno inderogabile. Diventava come una bambina carica di energia, un pesante volano ormai avviato a tutta velocità, difficile da arrestare.
Anche quando sapeva in anticipo che avrebbe passato una bella giornata, si svegliava cupa, scontrosa, come se i tratti del viso volessero convergere tutti verso l’interno, in una negazione della propria identità, una sottrazione dal mondo neppure tanto ragionata, semmai solo istintiva
Abbassò la voce anche il suo compagno, fino a non parlarle più. Neppure le comunicava delle sue trasferte, del fatto che dormisse fuori. Si consumava le dita i primi tempi tentando di rintracciarlo sul cellulare. Si sentiva rispondere che solo le stupide chiamano quando gli altri dormono. Aveva vissuto da sola per qualche anno, non sarebbe stato un problema rimanere da sola in casa un paio di notti, dopotutto era abituata. Si ripeteva sempre lo stesso mantra: non hai bisogno di nessuno, sei in grado di fare tutto, sei una roccia, non chiedi mai aiuto agli altri, non ne hai necessità.
La colpì particolarmente il tono di voce, forte, chiaro, le parole scandite, dette con tutta l’intenzione di comunicare un significato univoco e preciso, senza equivoci
Nelle occasioni in cui riuscivano a ritagliarsi una giornata solo per loro, passavano il tempo passeggiando e chiacchierando e non le sembrava vero che le accadesse. Aveva con sé una persona che avrebbe fatto salti mortali pur di ascoltarla e di farsi ascoltare per ore ed ore. Si fermavano nelle librerie quando faceva troppo freddo e lui amava leggerle una favola per poi riceverne un’altra a sua volta. Non rientrava nelle sue abitudini, ma quanto le sembrò dolce quella nuova condizione. Al ritorno a casa sparlava per tutta l’adrenalina che aveva accumulato. Voglio conoscere il tasso di innamoramento che hai nelle vene, voglio le analisi del sangue, diceva ridendo. Mai avrebbe immaginato che potesse essere così appagante la sensazione di formare un uno pur essendo in due.
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