Miss Italia alla guerra
Capelli corti e castani, occhi marroni, fisico proporzionato e altezza invidiabile, sorriso da ragazza della porta accanto: Miss Italia 2015 è Alice Sabatini, meglio nota come la ragazza che “vorrebbe vivere la guerra”. Si sa, Miss Italia non è solo un concorso di bellezza, ma anche uno show televisivo, prima ancora uno show televisivo. Per vincere, dunque, non basta la bellezza, ci vogliono stile, simpatia, intelligenza e savoir faire. Ci vogliono tutte le qualità del genere umano liofilizzate in una taglia 40.
E nemmeno questo è sufficiente. Perché ci sarà sempre qualcuno con le mot della discordia a portata di lingua: è mascolina, è una gatta morta, è stupida, è impacciata, è raccomandata, è troppo magra, è troppo grassa, è del Nord, è del Sud, è del Centro, è delle Isole. Stavolta ad aver fregato Alice è stata la domanda: in che epoca ti piacerebbe vivere e perché? 1942, la sua risposta. Perché mi piacerebbe vedere la seconda guerra mondiale, se ne è scritto tanto sui libri di storia, vorrei capire se è realmente così (negazionismo storico?). Poi tanto non farei il militare, quindi al massimo starei a casa ad avere paura (almeno non ha detto che avrebbe voluto fare la crocerossina sui campi di battaglia).
Da questa gaffe poco spiritosa Alice è diventata non solo sciocca, ma anche brutta, immeritevole di essere la Miss del 2015 e pure sciacquetta e insensibile, visto che due mesi prima del concorso ha lasciato il fidanzato. Curiosi collegamenti. Se avesse detto che vorrebbe vivere prima che Adamo ed Eva cogliessero il pomo del peccato per impedirlo loro e stare così in un mondo di pace e giustizia sarebbe stata forse bella e intelligente? Se si fosse fatta mettere la fede al dito il giorno prima della finale avremmo detto che è una ragazza posata e dai sani principi morali?
Per vincere, dunque, non basta la bellezza, ci vogliono stile, simpatia, intelligenza e savoir faire. Ci vogliono tutte le qualità del genere umano liofilizzate in una taglia 40
La verità è che il mondo – non solo l’Italia – è pieno di moralisti e perbenisti, incapaci di scindere ciò che è per natura frivolo e leggero da ciò che è ingiustificatamente superficiale e approssimativo. Le lagne sugli sciagurati modelli sociali ed estetici imposti dai media hanno decisamente stancato. Chi ne è infastidito può benissimo spegnere la tv, chiudere la schermata del pc o la pagina del magazine. Eppure non lo fa, perché preferisce avere qualcosa per cui lamentarsi e inveire, un po’ come chi critica le soap opera ma poi ne conosce le trame meglio delle tabelline.
Spezzo una lancia non tanto a favore di Alice, che comunque non mi sembra fosse candidata al Nobel per la scienza, quanto al diritto universale di non subire moralismi.