Il SuperSantos è un inno alla vita
Cito Tony Tammaro, cantautore napoletano che seguo fin dalla tenera età, per parlare di vita e di amore, quelli veri. No, non userò le parole di nessuna poetessa russa dall’orribile passato. Nessuna lezione di filosofia. Nessuna parafrasi, nessuna metafora. Non c’è bisogno di essere o sentirsi grandi letterati per parlare di emozioni, e Tony me l’ha insegnato con questa canzone. Parole semplici e poche strofe, in parte in dialetto, molta vita vissuta. Quella stessa vita che accomuna qualsiasi italiano medio, inferiore o superiore che sia.
Nel cortile della giovinezza degli uomini e delle donne di questo piccolo paese al centro del mediterraneo c’è uno stesso compagno di giochi. Quel compagno a cui non importa di che classe sociale sei e che livello di istruzione tu abbia. A lui interessa solo riempire i tuoi pomeriggi e le tue giornate estive. Lui che per molti significava libertà, sudore e divertimento. Per tutti aggregazione. Per me era soprattutto sinonimo di asfalto e ginocchia sbucciate. Felicità esplosa dalla vita respirata a pieni polmoni. Affanno e tachicardia, quelli salutari, quelli buoni. Passione indomabile, come solo quella di un ragazzino può essere.
perché al mondo, sai, non tutti sono buoni e la gente se la prende coi palloni
Ma come dice Tony Tammaro: “Perché al mondo, sai, non tutti sono buoni e la gente se la prende coi palloni” e sì, perché nel mondo esistono due categorie contrastanti, i vecchi arrabbiati e i bimbi nel cortile. Non esistono vie di mezzo. O sai ancora giocare ed essere leggero come il tuo SuperSatos, o sei pesante come l’acciaio con cui si fanno le lame per bucarli. E a tutti quelli che dentro hanno una vecchia che urla, consiglio vivamente di stare più rilassati, prendere un pallone e calciare via la rabbia. Vivere è quella cosa che si impara per strada, i libri a volte coltivano solo l’arroganza di sentirsi superiori. Ogni tanto bisogna uscire e tornare bambini per livellare le anime alla loro forma più pura.
Non smettete mai di giocare.
E comprate un pallone da tenere nel portabagagli. Non si sa mai…
SuperSantos – Tony Tammaro
Nel cortile della nostra giovinezza
giocavamo in mezzo ai sacchi di monnezza
un pallone, quattro tiri in una porta
e ‘na vecchia che alluccava: – Chi v’è…-
Sotto il ponte della vecchia ferrovia
con un tiro sotto un treno andasti via
ti ricordo con affetto oh mio pallone
e ti voglio dedicare una canzone:
Supersantos, Supersantos
una macchia di arancione in mezzo al blu
Supersantos, Supersantos
se si schiatta con un chiodo lui fa pufhhh
Quante volte ti ho tirato dentro a un vetro
quante volte tu non sei tornato indietro
quante volte sei finito nel terrazzo
del signore al quarto piano del palazzo
quante volte sei finito dentro al mare
e ti ho perso perché io non so nuotare
quante volte cù ‘na granda rovesciata
ho segnato… ma nella porta sbagliata!
Supersantos, Supersantos
una macchia di arancione in mezzo al blu
Supersantos, Supersantos
che finivi sempre dentro alla puppù
Quante volte con un tiro di rinvio
ho scassato quattro piante di mio zio
quante volte, caro amico, ti ho salvato
quante volte invece poi ti hanno schiattato
perché al mondo, sai, non tutti sono buoni
e la gente se la prende coi palloni
mentre io per te ho rischiato anche la vita
quando un cane è entrato dentro la partita
Supersantos, Supersantos
una macchia di arancione in mezzo al blu
Supersantos, Supersantos…
Sulle strade della vita…
quanno vaco a ffà ‘na gita…
dentro il cofano di dietro ci sei tu