Sicilia milleuno colori e fantasie
Sicilia ambizione di vacanzieri, studiosi, ricercatori, antropologi, teatranti, archeologi, grecisti, esteti e non vado oltre ché non saprei quale categoria escludere. Sicilia milleuno colori e fantasie. Sicilia… Un’isola che anche Dante omaggiò con un posto in Paradiso nella sua opera più grande. La Trinacria… dalla sua precipua forma – la stessa con cui viene rappresentato Dio. Un’isola di passione, in entrambe le accezioni considerate. Una terra di uomini valorosi nel passato e nel presente. Una terra dal cuore infuocato. Una terra fumantina come L’Etna, l’irascibile. Istintiva nella reazione ma pronta a distendersi serenamente – fatta pace col mondo – fino al mare; e ancora pronta a tenerti compagnia, coi suoi nettari, fino all’alba, quando gli uomini vanno a dormire e lei sèguita a costruirsi e ad autodeterminarsi per impedire che la storia passi anonimamente su di lei. La storia! Ma anche la letteratura, l’architettura e l’arte tutta, nulla è passato senza passare per la Sicilia. Una terra dalla consecutio temporum artistico-letteraria invidiabile, mai priva, per nessuna epoca storica, di autori rinomati, innamorati e severi, pronti a celebrarla o a prenderne le distanze come un padre di famiglia farebbe con l’indisciplina della prole: per amore. Solo per amore. Dentro la Sicilia borghi dalla bellezza rara, città che nonostante, a volte, l’imbarbarimento urbanistico, conservano fascino ed energia tangibile ed evocativa. Dentro la Sicilia, Siracusa. Dentro Siracusa, Ortigia. Dentro Ortigia la storia che si vede chiara e si ripete nel valore degli uomini che conservano e tramandano il fuoco del sottosuolo, mantenendolo sempre vivo nelle viscere.
La storia! Ma anche la letteratura, l’architettura e l’arte tutta, nulla è passato senza passare per la Sicilia
Tra questi uomini anche i nostri rinsaviti ospiti, che presero le distanze da una Sicilia anche capricciosa e respingente, per volare alla volta di Firenze che nulla ha da invidiarle, in merito ad arte e cultura, e che quindi – credevano – avrebbe supplito perfettamente a quanto lasciato nell’avìta regione. Ma l’errore di valutazione è il tempo che lo disvela. Quando sopra la terra metti il cemento, il fiore se ne infischia e con la sua caparbia dolcezza, torna alla luce. Quando sopra un cuore metti una lapide, il cuore se ne infischia e muove dirigendo battiti in un’unica direzione. Allora c’è poco da restare riflessivi e calcolatori. Fossero anche passati più lustri, si deve tornare a casa. In certe circostanze il Tempo è poco signore e il dolore della distanza non solo non affievolisce ma si amplifica. Il ritorno però ha sempre, per gli animi impavidi, un sapore nuovo: commozione negli occhi, zenzero tra le labbra, maniche alzate fin oltre al gomito e mani aperte in segno di fare. In segno di dare.
Chi torna, torna con la barba lunga e con lo spirito mutato. E solo da chi torna consapevole ci si può aspettare l’accoglienza che ci è stata riservata. La generosità della vigorosa stretta di mano, i gesti gentili e affabili, le chiavi della casa e della loro vita, raccontataci come Omero la sua Odissea nel punto in cui Ulisse torna e si riprende il regno. E il loro regno è una casa viva, colorata, calorosa, divenuta la casa di quanti vogliano vivere Siracusa come avessero in loco dei vecchi amici da andare a trovare. Una casa per tutti, per tutto il tempo desiderato, incastonata nei mille cunicoli che Ortigia offre come a sottolineare il suo mistero, che è anche fonte di bellezza. Una piccola porta d’accesso che dà ad una casa pensata per il rinfrancamento di corpo e mente, con stanze composte e spartane ma totalmente invase da una pioggia di luce, perché il sole non incontra mai ostacoli in Sicilia, né nei cuori di questi ragazzi, né nella loro piccola grande casa che per la sua totale e delicata accoglienza porta, inevitabilmente, un nome di donna.
Facciunsalto.it è stato ospite della casa vacanze “La Graziella”. A Ortigia, Siracusa.
www.lagraziella.it