Caramelle gommose, all’asilo no!
Sono nera. Incazzata nera, intendo. Con il signor Haribo e le sue dannatissime caramelle gommose. Accidenti a me e al mio vizio di partecipare a discussioni al vetriolo sui social e sui forum. Se sarà così, mio figlio all’asilo non ci andrà. E punto.
I tempi cambiano in fretta, o forse sono io che sto invecchiando senza rendermene conto, ma 36 anni fa all’asilo si festeggiava il compleanno con una torta, delle pizzette, tutta roba fatta in casa dalle mamme, oppure niente, ci si faceva gli auguri e poi festicciola a casa. Onestamente dei miei compleanni pre-scolastici non ho più memoria.
Oggi andare all’asilo è come andare in guerra. Mamme che etichettano tutto, pastelli, pennarelli, astucci, grembiuli, zaini, merendine, spray per l’asma e occhiali. Tutto deve rigorosamente riportare su il nome della creatura, si sa mai i compagni cattivi gli rubino anche la voglia di imparare. Insomma, questo per dire che andare all’asilo ormai non è più un momento ludico-didattico per il bambino, ma un momento di stress, ansie (quelle dei genitori proiettate sul bambino) e di devifartivalere o devifartirispettare.
Ma torniamo al principio. Torniamo alle caramelle gommose che, personalmente mangio di quando in quando, ma che per scelta più che ponderata ho deciso di non dare a mio figlio. Scopro da una discussione su un social che oggigiorno, virtù dei tempi moderni, quando si festeggiano i compleanni all’asilo, ma non solo durante queste occasioni, distribuire le caramelle gommose sta diventando la prassi. Eh già, perché ormai le torte fatte dalle mamme sono bandite, manco avessero avvelenato schiere di bambini. Però così è; la norma vigente vieta di introdurre negli asili, o scuole materne che dir si voglia, tutto ciò che non viene prodotto in modo super asettico, meglio industrialmente e che rechi la lista degli ingredienti stampata sulla confezione, pazienza poi se oltre la metà degli ingredienti sono chimici, additivi, conservanti, emulsionanti, altisonanti e che di naturale c’è rimasta solo la foto sulla scatola.
Ma dico, ma veramente? Ma veramente siamo così scemi che abbiamo permesso di far sostituire la torta margherita, soffice e profumata, con tanto zucchero a velo, dalle tortine del Mulino Bianco e dalle gommose del sig. Haribo? No dico, con tutto il rispetto per Antonio Banderas e le sue galline, ma non potete farmi credere che le sue crostatine son migliori di quelle fatte in casa. Oibò. Mi arrendo alle leggi. Alle leggi del mercato. No perché sono stufa di sentire tutti i giorni il maledettissimo jingle “Haribo è la bontà che si gusta a ogni età”.
Ma che cazzo dici! A ogni età? E tu vuoi farmi credere che un bambino di due anni riesce a masticare le gommose senza strozzarsi? E dovrei anche pensare che tutte le insegnanti della scuola materna abbiano obbligatoriamente fatto un corso di disostruzione pediatrica vero? E potrei anche telefonare a Babbo Natale e dirgli che quest’anno, si, grazie, vorrei tanto un PC nuovo.
Ok mi calmo, che se no mi esplodono le tempie, ma quando si tratta di bambini, nella fattispecie di mio figlio, do di matto. Va bene, niente torte, lo posso accettare. Ma allora non date null’altro. Non c’è bisogno delle caramelle gommose, ve lo giuro. Mio figlio vive bene anche senza. Non trifolateci i neuroni con tutte queste pubblicità che ci prendono palesemente per i fondelli, o meglio, svegliamoci noi con un minimo di senso critico, ché il 20% dei nostri bambini ha problemi di obesità per tutte le porcherie che gli rifiliamo.
Va bene, non voglio tirare troppo a lungo la lectio moralis che mi sembra di vedervi col ditino sullo scroll. Avete ragione. Concludo dicendo solo una cosa. E mi rivolgo alle future maestre di mio figlio. Mie care, vorrei non dover essere costretta a trafiggervi le chiappe coi lego, evitate le caramelle gommose in classe…Please!