La banalità del bene
Perché i perfidi germanici, implacabili e spietati con i greci, sono quasi d’un tratto diventati accoglienti e pii?
Si possono accampare molti argomenti: le brutte figure in un recente passato, proprio col pianto di una ragazzina alla quale la signora Angela Merkel aveva bene chiarito che non poteva prendere tutti in casa, oppure la scena orribile del bimbo di tre anni che giaceva morto sulla battigia, oppure la pressione sempre più forte della migrazione, oppure quella più cinica di avere offerto ospitalità proprio ai siriani perché più istruiti E i greci avevano sicuramente peccato, sprecando soldi, evadendo, essendo corrotti e avendo truccato i bilanci per entrare in Europa.
Ci permettiamo qui di aggiungere qualcosa di diverso che, forse, viene dal profondo inconsapevole della Merkel e da tutto il suo popolo. Una idea base del protestantesimo, specie calvinista. L’idea che il lavoro e il successo in questo mondo siano frutto della benedizione del Signore verso chi ha compreso il proprio compito sulla terra. Mentre l’essere diseredati è anche la dimostrazione di una qualche colpa per la quale si è stati puniti.
E i greci avevano sicuramente peccato, sprecando soldi, evadendo, essendo corrotti e avendo truccato i bilanci per entrare in Europa. Colpe da espiare con severità per ritornare nella grazia del Signore.
I siriani no: solo vittime di una guerra, che nemmeno hanno voluto. Quindi questi è giusto che siano accolti, bene e con gentilezza. Gli altri invece il sostegno se lo devono guadagnare con fatica e sofferenza. L’analisi è forse azzardata, ma forse nemmeno tanto. Non spiega tutto, ovviamente. Ma offre un piccolissimo spazio alla riflessione sulla diversità di interpretare il mondo.