Salina, confine sul mare
Si fa tanto parlare di confini. Di linee tracciate sul terreno, di frontiere, di muri. Il confine segna una traccia identitaria, divide tra me e te, tra noi e loro, tra mio e tuo. Il confine, in fondo, rassicura. Ne abbiamo tutti in qualche modo bisogno. Perché avere confini, intanto, ti delimita nel mondo, e ti fa corrispondere altrettanti vicini, che amerai o odierai ma che, sia come sia, ti riconosceranno: se loro sono altri per te, tu sarai altro per loro; e tanto basta alla tua fame di autodeterminazione.
Esistono però punti senza confini. L’orizzonte non ne ha: è esso stesso confine, ma continua, lo si sa. Oltre d’esso lo sguardo non coglie, i sensi non soccorrono, la mente non percepisce in maniera senziente. Sa, per mezzo d’istruzione o d’esperienza cosa vi sia oltre, ma non lo vede. L’orizzonte, a raffigurarlo mentalmente, è di solito il mare. Spazi vasti, infiniti, conglobanti. Includenti. Diventiamo piccoli, a guardare l’orizzonte, così come piccoli siamo quanto ammiriamo il cielo stellato. Si è ciechi, innanzi all’orizzonte. Muti, al cospetto del cielo stellato.
Siete a Salina, terra d’Eolie, isola baciata dal Sole, sedotta dal mare, percossa dal vento. Tenuta d’occhio dalla Luna che vi s’affaccia con bagliori mai visti prima.
In una di queste immaginate d’andar dritti, lungo una lunga lingua di terra. Il mare alla vostra sinistra. Dritti, lungo la striscia, che si fa sempre più stretta. Il mare anche alla vostra destra. Dritti, lungo la punta sabbiosa, fino alla fine del mondo. Di quel mondo. Mare davanti, mare a dritta, mare a manca. Solo l’indietro, per tornare indietro, verso il promontorio retrostante. Ma voi invece proseguite. Un passo ancora. Vi ci tuffate. Un tuffo verso la fine del mondo. Siete a Salina, terra d’Eolie, isola baciata dal Sole, sedotta dal mare, percossa dal vento. Tenuta d’occhio dalla Luna che vi s’affaccia con bagliori mai visti prima. Un’isola fatta di odori selvaggi, di estreme prodezze della natura, di sapori che non sono mai neutrali. Un’isola da partigiani, dove la dimensione della scelta è nella natura delle cose, dove l’equilibrio non esiste, e la pace è duratura solo se appartiene all’anima. Un’isola cui apparterrete, foss’anche per un giorno, e che non v’apparterrà se non la farete vostra.
Luoghi dove riscoprirsi, o reinventarsi. Luoghi dove staccare la spina, diventando punto in punto del mare. Dove perdersi, per ritrovarsi. Per ritrovare i sapori dimenticati. Il gusto sapido dei capperi salati, pungenti al palato quanto graditi allo spirito. Il sapore intenso della panna siciliana che sormonta una granita alla frutta, dovuta colazione in cui intingere golosi una brioche. Il trionfo di sapori dei tipici pani cunzati, che nell’isola sono antipasto, primo, secondo e aperitivo, e che racchiudono in sé la quintessenza della tradizione gastronomica mediterranea.
Niente è tiepido a Salina. Non lo è il clima, che non risparmia alla terra il suo calore; non lo è il mare, le cui acque offrono una frescura intensa e avvolgente che obbliga al movimento; non lo è l’ospitalità, affabile e schietta e naturale com’è tradizione isolana, e in special modo dell’hotel La Salina Borgo di Mare, che ci ha fatto ospiti nella piccola frazione di Lingua. Borgo di Mare, difatti, perché l’albergo si compone di un complesso di edifici tradizionali, tra loro confinanti, inconfondibili nel tipico stile architettonico eoliano.
Limpidezza, pulizia, sobrietà sono la cifra della struttura ricettiva, che interpreta nell’isola, ai massimi livelli, lo stile unico dell’hotellerie italiana, dotando di uno stile unico ogni singola camera, per esaltarne la personalità, sempre a pochi metri dal mare. Il silenzio e l’atmosfera rarefatta la fanno da padrone, ed è possibile sorprendersi assorti ad ascoltare il frangersi delle onde sugli scogli nelle tiepide ore del pomeriggio che precedono l’accendersi della Luna sul mare.
Andateci per rinfrancarvi l’anima leggendo un libro in riva al mare. Anche per un giorno. Ce ne sarete grati.
Siamo stati ospiti de La Salina Hotel Borgo di Mare
Isola di Salina, Messina
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