Cenerentola è un’idiota
Cenerentola è un’idiota, ora ne ho la certezza. Lo sospettavo fin da quando non ero ancora in grado di attaccare le figurine del cartone della Disney su un antiquato album della Panini. Il film di Kenneth Branagh mi ha aperto gli occhi.
Erano circa quattro anni che non andavo al cinema, da quando, con una pancia lievitata e farcita di quello che oggi è il mio cucciolo, non sarei nemmeno riuscita a incastrarmi nelle poltroncine che ricordano quelle dei voli low cost. Comunque, avevo i biglietti omaggio, ci tengo a metterlo bene in chiaro perché, ve lo anticipo, se avete più di sette anni è un film di cui non si sente minimamente il bisogno. La prima scena si apre su una famigliola che si gode una bella giornata al sole in campagna. Padre, madre, bambina con capelli biondi e occhi azzurri, un classico.
Già li mi si atrofizza il piloro. Infilo in bocca un pop corn e attendo. Salto temporale. Senza batter ciglio la ragazza si lascia condurre al ballo da un’oca cocchiere, poi con sguardo da vitello ubriaco perso nel vuoto entra nel grande salone del palazzo reale.
Invece no, è uno stillicidio: più che un film sembra un documentario sulla vita inutile di Cenerentola. Forse sto davvero invecchiando, è che quelle due sorellastre, così stereotipate, affogate in abiti gialli e rosa, quella matrigna con un abbozzo di crudeltà puerile che sa più di rancorosa Miss Italia eliminata che non di matrigna, non mi hanno proprio convinta. E il padre? Che vogliamo dire di un uomo che è palesemente un coglioncello? Beh oddio, in verità esemplari del genere ne conosco diversi. Ma andiamo avanti. A un certo punto, come da copione, la poverina viene maltrattata e schernita dai familiari acquisiti che, per esprimere il loro disappunto, le strappano il vestito rosa confetto praticamente di dosso. E lei? Cosa fa quella donna senza attributi? Niente! Subisce attonita, mentre in testa le risuonano le parole della mamma morente:“Gentilezza e coraggio, ricordalo sempre figlia mia”. Ora, mamma cara, io ti voglio tanto bene, è vero che sei anche morta e ti rispetto, ma no, matrigna e sorellastre le massacro a colpi di roncola.
Arriva dunque la fata madrina sotto mentite spoglie. Trasforma zucca e topi, lucertole e abito. Ok, fermo immagine. Era già abbastanza brutto quello che indossava e si che lei cara fata madrina ti ha detto: “No, non voglio un altro abito, questo era della mamma” e tu che fai? Lo trasformi in un Rossella O’Hara orignal color blu elettrico, così, giusto per passare inosservata al ballo; tocco fashion le scarpette di cristallo, un must per le tue serate di penitenza.
Senza batter ciglio la ragazza si lascia condurre al ballo da un’oca cocchiere, poi, con sguardo da vitello ubriaco perso nel vuoto, entra nel grande salone del palazzo reale. Ma non entra mica da un’entrata discreta, no, la ragazza sbaglia e va a finire proprio su un palco dal quale ammira tutta la sala facendo voltare praticamente tutti. Vi risparmio il resto, tanto lo sapete. Sguardi intrisi di caramello e zucchero filato, parole melense che mi fanno sanguinare i timpani e mortificano i neuroni della platea, mentre Cenerentola disegna vortici blu col suo abitino minimal chic.
Ceneretola è un’idiota, sposa un principe che sembra Ken di Barbie e, ovviamente, le cattive e tignose partono altrove, proprio come Amanda Knox.