Nel nome del mare nero
Freddo. Sento freddo, ma non fa freddo. Mare nero, come cielo senza stelle. Ti stringo forte fagottino di stracci e carne. Ti stringo a me così non sentirai niente. Saliamo. Sento una cosa gelatinosa tra i denti che pulsa, che pulsa. Il cuore, questo mio piccolo cuore che di stare al suo posto proprio non ne vuole sapere. Nero. Freddo e nero. Vento e nero. Siamo saliti. Ho un posto piccino piccino dove stare seduta, accovacciata, attorcigliata tra le mie speranze e le mie angosce.
Perché anche noi siamo persone sai, amore mio. Qualsiasi cosa ti diranno, noi siamo persone, e anche noi abbiamo diritto a un respiro
Odore salmastro, sento anche quello dei pesci che non vedo, ma so che ci sono. Dondola dondola. Ci sospinge un vento che non è né amico né nemico. Un vento che se ne frega di quello che potrebbe essere o che sarà.
Piccolo mio prendi il mio seno, succhia il latte che il viaggio è lungo. Morbido seno d’ebano che riflette il buio. Senti come batte il cuore di mamma? Ho paura. Non devo dirtelo ma ho paura. Restare e morire o rischiare e morire dov’è la differenza? Forse riesco, forse no, ma dovevo provarci. A te lo dovevo, mio piccolo fagiolino.
Parlano. Si solleva un brusio. Bisbigliano sempre più forte. Altri bambini piangono. C’è una mamma davanti a me, la intravedo, che aiuta il suo bambino a vomitare. Sale e vomito. Il vento fa strani scherzi.
Dormi adesso fagiolino mio, dormi che all’alba arriviamo. Dormi che la notte ti accarezza e questa luna che non c’è non prova invidia. Sarai forte. Quando crescerai sarai forte e mi prenderai per mano. Io vecchia madre e tu pieno di vita avrai una moglie, una famiglia.
Ecco perché sono qui a infrangere le mie ossa su quelle di altri, a sperare che le onde non siano sempre più forti e non decidano di ingoiare la nostra piccola speranza. Mi tengo forte cucciolo mio, mi tengo forte e tengo anche te. È solo la danza del mare, è solo solo acqua, in fondo, è solo acqua nera.
Devi essere coraggioso amore mio. Qualsiasi cosa ti diranno, noi siamo esistiti, esistiamo, e abbiamo lo stesso diritto in questo mondo di respirare, di buttare fuori quell’aria che adesso cerco di trattenere.
Trattienila anche tu amore mio. Ricorda quand’eri nel mio utero e galleggiavi. Non avere paura. Non avere paura. Dormi.