Impressioni di settembre
Settembre è pressoché inconcepibile. Ha una luce strana, giallognola, che nei giorni tristi ti fa pensare ad un sole fiaccato da chissà quale virus e in quelli felici ti pare quasi che i raggi attraversino una spirale dorata. Le giornate sono corte, eppure più lunghe di quanto ti aspetteresti. Il caldo fa levare le magliette e sui prati verdi, tra le spighe alte e gli insetti ronzanti, c’è ancora chi insegue fantasie estive. Ma a settembre il calore si fa pigro e svogliato e ti lascia infreddolito, con le tempie pulsanti e le natiche ancora madide di sudore.
Settembre è un mese di frontiera. Quando inizia è estate, la pelle è abbrustolita, gli ombrelloni aperti, le foglie verdi, le menti fervide e i cuori pulsanti. Quando finisce è autunno, la pelle candida, le spiagge deserte, le foglie emaciate e pronte a fare da tappeto ai passi di gente annoiata.
Settembre ognuno lo vive come può. Non credete che per tutti gli scolari sia il mese peggiore dell’anno. Ci sarà sempre un tale a cui
Settembre è il viaggio di ritorno con una valigia troppo piccola per contenere tutto.
Settembre è un qualcosa che svanisce oppure si trasforma. Settembre è il ghiaccio che non si scioglie più nel bicchiere. Settembre è l’erba che cresce a rilento. Settembre è l’acqua che macchia l’asfalto di nero perché non evapora più. Settembre è un rimasuglio di estate che sedimenta i ricordi di quello che è stato. Settembre è la ragione che si rifà sull’istinto.
Settembre è il viaggio di ritorno con una valigia troppo piccola per contenere tutto. Settembre è la paura di quello che ci lasciamo alle spalle e la speranza di quello che sarà. Settembre è la bocca dello stomaco stretta da un’ansia incipiente e una mente che si fa lucida.
Settembre non è una stupida canzone che equipara belli e brutti a potenziali amatori, astemi e beoni a tracannatori di mojito e sex on the beach, ricchi e poveri a frequentatori di feste mondane. Settembre è una canzone dal testo ermetico e dalla melodia a tratti struggente e a tratti travolgente.
Settembre è, in definitiva, uno di quei bivi che fa la vita, senza darti suggerimenti né aiuti di sorta. Non è brutto settembre. Solo che fa meno caldo, il fresco mette i brividi e gli occhi non sono più abituati a guardare avanti. E non è mica facile. Ma è giusto così. A settembre, in fondo, i fiori sbocciano ancora.