Pubblicità splatter
Uno sputa sangue (in senso stretto) nel lavandino, a riprova dei guai delle sue gengive. Una distinta signora mostra imbarazzo, temendo di puzzare di urina mentre è in ascensore, un’altra è afflitta da micosi alle unghie dei piedi, un’altra ancora è disperata a causa di una evidente diarrea. E altre piccole sciagure umane. Tutte all’ora di cena, quando uno vorrebbe vedere qualche notizia (già queste deprimenti) senza questa carrellata di cattivi funzionamenti corporali, trattati tutti con toni drammatici, come Difficile trovare eleganza, magari sono pubblicità efficienti, che spingono all’acquisto del prodotto
Difficile trovare eleganza, magari sono pubblicità efficienti, che spingono all’acquisto del prodotto, ma per chi non ha quel malanno sono assolutamente insopportabili. Ma questo è il nostro tempo. Per meglio provare a spiegare, un esempio non splatter ma significativo. Un imprenditore (evidentemente piccolo in ogni senso) chiede petulante alla segretaria: dove trovo questo, dove trovo quello? E infine dove trovo degli agenti di commercio? E qui la segretaria sbotta, dice dove trovarli e aggiunge: ”Cretino”. Lui fa un poco l’indignato ma lei replica: “Cretino”. Anche nella forma e nell’educazione si può essere splatter.