Agosto, perché non mi hai avvisato?
Agosto arriva di soppiatto
Agosto invece, lui si che è il mese dei nuovi inizi, il mese pausa che ti dona e ti taglia il respiro. È ad agosto che il forno del vetro di Murano chiude per qualche giorno, proprio quando volevi visitarlo. Ad agosto gli uffici spengono i computer ossidando un po’ di più il macchinoso ingranaggio arrugginito della burocrazia. Infatti è ad agosto che scade la borsa di studio per l’università, quando meno te l’aspetti e non controlli la posta in arrivo.
Ad agosto traslochi nella nuova città, e sempre ad agosto inizi a fantasticare sulla nuova vita che comincerà. Ad agosto passare un’intera giornata senza far nulla non ti fa sentire in colpa, tanto è agosto. Ad agosto tiri fuori o metti a posto le valigie, fai il sonnellino pomeridiano e scatti foto che non stamperai mai.
Ti coglie di soprassalto e se ne va in fretta, prima del caffè, prima che inizi a capirlo troppo. È tutto diverso dagli altri mesi, è un buco nero sul calendario. Lo riempi di viaggi, ozio o preoccupazioni e lui li ingurgita tutti, lasciandoti con nuovi colorati ricordi, nuovi orizzonti e una specie esotica di grilli per la testa.
Si porta dentro una tristezza strana, una malinconia di passato col sorriso magnanimo. Quando sale le scale di casa tua, nell’attesa inizi a ricordare come è stata l’ultima volta che è passato da te; e l’altra ancora, e tre volte fa, e otto anni fa.
Nemmeno quelle estati aveva avvisato prima di bussare. Nemmeno le altre volte era rimasto per il caffè.
Non imparerà mai.